Vini austriaci, sei etichette per quattro regioni
Oscarwine esce di nuovo dagli italici confini, questa volta in modo virtuale, per un tasting online promosso dal consorzio Austrian Wine. Sei vini in degustazione, prodotti dei distretti Südsteiermark e Kamptal, e delle regioni Wagram e Thermeregion: oltre 11.000 ettari vitati totali, forse i più importanti e rappresentativi, situati a est del paese. Sei, si scriveva, i diversi produttori, per quattro referenze bianche e due rosse: un rapporto che riflette esattamente la produzione vinicola austriaca, orientata in larga parte a vitigni a bacca bianca rispetto ai rossi.
Le etichette in degustazione: per i bianchi, tutti monovarietali, il Kamptal Reserve Grüner Veltliner Ried Langenloiser Dechant 2018 dell’azienda Rabl, Kamptal Riesling Ried Heiligenstein Alte Reben 2018 di Bründlmayer, Wagram Roter Veltliner Ried Mordthal 2018 della weingut Josef Fritz e il Südsteiermark Sauvignon Blanc “Kalk & Kreide” 2019 di Tement, mentre i due rossi, sempre da singolo vitigno, sono il Wagram Zweigelt Ried Marienberg 2016 di Gerald Waltner e Thermenregion St. Laurent Ried Frauenfeld 2017 prodotto da Johanneshof Reinisch.
Per ognuno dei vini degustati, molto diversi tra loro per un’evidente impossibilità a singole assonanze e apparentamenti, sono presenti forti accenni di identità della singola cantina così come della zona produttiva, carattere ed eleganza per sensazioni mai banali né prevedibili; la persistenza, per tutti, è notevole e accompagna a lungo il palato, per sapori complessi ma mai pesanti o aggressivi, piacevoli e completi, senza “vuoti” di gusto durante l’assaggio. Non si scrive quindi di etichette “facili” ma, al contrario, di scoperte che di certo non sono pensate per un consumo, ai pasti, scontato.
L’abbinamento con i piatti va attentamente valutato, sia che si tratti di una cucina locale, sia che ci rivolga a una gastronomia internazionale. Sono vini differenti, per regioni e distretti, diversi tra loro, con caratteristiche di terreno, altitudine, clima ed esposizione a volte lontane, quasi opposte. Una degustazione, del tutto istintiva, che una certezza, tra le altre, l’ha offerta: se il quadro complessivo non può ovviamente essere esauriente, ha permesso a chi scrive di iniziare a conoscere, ed è una piacevole scoperta, la parte orientale dell’Österreich che nulla ha da invidiare, per corpo e sapori, a paesi, nel settore vitivinicolo, ben più celebrati.
Nell’attesa di svelare, in un calice, l’altra parte dell’Austria che, forse a torto, non tutti ritengono così votata alla produzione di vini di qualità.