Suavia: duemila bottiglie per raccontare il territorio
Suavia, attraverso i volti delle tre sorelle co-proprietarie dell’azienda, ha presentato nella sede del Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave la nuova linea “I Luoghi”. Un progetto ambizioso, nato da cinque anni di lavoro, di ricerca in vigna e in cantina che hanno dato vita a 2.000 preziose referenze con l’obiettivo di raccontare una delle aree vitate più prestigiose d’Italia, caratterizzata da un suolo vulcanico che delinea i sentori dei tre vini, ognuno con le sue caratteristiche uniche.
Castellaro, Fittà e Tremenalto: le tre etichette hanno radici profonde, esattamente come quelle di Alessandra, Meri e Valentina Tessari, nate e cresciute nella Contrada Fittà, nel cuore del Soave Classico: ““I Luoghi” nascono da un forte e profondo desiderio di interpretare questo territorio che è, come prima cosa, casa nostra” – spiegano le tre sorelle – “I tre UGA da cui la linea prende forma rappresentano il Soave nelle sue espressioni più caratteristiche, a partire dalle pendenze ripide, dalle composizioni basaltiche dei suoli fino ad arrivare alla ricchissima biodiversità di quest’area, che attraverso il nostro approccio al biologico cerchiamo di difendere sempre. Tutti questi elementi sono percepibili nei tre vini ma in tre interpretazioni uniche e diverse l’una dall’altra”.
La linea prende vita da tre piccoli appezzamenti di proprietà dell’azienda posti proprio nel cuore dei luoghi del Soave da cui si ottengono sempre uve molto espressive. Per creare le 2.000 referenze le uve Garganega, varietà simbolo dell’area, sono state vinificate separatamente ma in maniera identica. Il risultato sono tre vini originali e perfettamente distinguibili l’uno dall’altro.
Il progetto “I Luoghi” nasce da una ricerca che, a partire dalle osservazioni in campo enologico, ha accompagnato Suavia nelle profondità del territorio attraverso lo studio della sua geologia. In questa fase è stato coinvolto anche il Professor Giuseppe Benciolini, pedologo di grande esperienza che ha guidato la ricerca insieme all’enologa e co-proprietaria Valentina Tessari, lavorando su tre terreni già riconosciuti come Unità Geografiche Aggiuntive grazie alle loro caratteristiche così peculiari e riconoscibili e che hanno portato alla nascita dei tre Cru.