Spumantitalia, arrivederci al 2022
Centosessanta aziende, 290 etichette, 20 masterclass per quasi 700 partecipanti complessivi, 4 talk show e una lectio magistralis, più di 50 pillole video, 50 sommelier, 1200 calici di vino serviti nell’area di degustazione per il pubblico. Questi sono alcuni numeri della tre giorni di Spumantitalia, il festival dedicato alle bollicine italiane (con qualche ospite dalla Francia e dalla Slovenia) organizzato da Bubble’s Italia che si è concluso ieri a Garda. Abbiamo raccolto le impressioni a caldo di Andrea Zanfi, ideatore della manifestazione.
Un bilancio di questa edizione.
“Rispetto alle edizioni precedenti, quest’anno si è respirata un’aria diversa, caratterizzata da una grande voglia di costruire qualcosa di nuovo. L’idea era di dare una struttura complessa al festival, articolandolo su più giornate, per dare spazio alla voglia di riassaporare il quotidiano e la condivisione che sono inevitabilmente mancati nell’ultimo anno e mezzo. A livello organizzativo, abbiamo in parte sofferto del successo inaspettato, ma in questa situazione di ripartenza non era facile fare previsioni sulle partecipazioni, considerando che abbiamo dovuto costruire tutto in meno di due mesi, perchè il decreto che autorizzava gli eventi è uscito il 2 maggio. Peccato per le condizioni climatiche che hanno penalizzato l’area di degustazione sul lungolago, uno dei nostri punti di forza per coinvolgere l’utenza turistica della zona”.
In questi tre giorni è emerso un grande bisogno di confronto…
“Una delle idee per il prossimo anno, legata a questa osservazione, è quella di sviluppare un “salotto della conversazione“, parallelamente agli interventi istituzionali, per dare più spazio allo scambio di opinioni tra addetti ai lavori e anche con il pubblico, che nei talk show spesso è intimorito e tende a rimanere in disparte”.
Sei sorpreso dal successo delle masterclass?
“Ero sicuro che avrebbero funzionato: mi piacerebbe che venisse evidenziato l’alto livello di tutte le degustazioni. Per la prossima edizione vorremmo migliorare la calendarizzazione delle masterclass, evitando contemporaneità che penalizzano chi vuole partecipare a più eventi”.
Cosa bolle in pentola per il prossimo anno?
“L’obiettivo immediato è quello di analizzare le osservazioni ed i suggerimenti che abbiamo raccolto in questi giorni ed iniziare a strutturare la prossima edizione, con un ragionamento più articolato anche sulle date e sulla location, cosa che quest’anno non abbiamo potuto fare visti i tempi ristretti. Il fine ultimo rimane sempre lo stesso: fare cultura in un contesto in cui la gente si senta a proprio agio e si possa divertire“.