Pale eoliche nel cuore del Cirò: arriva lo stop
Ogni tanto qualcuno ironizza su una Calabria dove le pale eoliche crescerebbero come selve. Recentemente, nella zona della Doc Cirò si sussurrava della possibilità che venissero installati quattro di questi aerogeneratori, piloni da 200 metri piantati nel cuore enoico della regione.
Le oltre 50 cantine della zona si sono appellate al Quadro Territoriale Paesaggistico Regionale e alla “produzione agricola di pregio” per difendere il loro territorio e bloccare l’arrivo delle pale. Tra i primi sostenitori della lotta al parco eolico – la cui costruzione era prevista entro quest’anno – Paolo Ippolito, titolare della cantina Ippolito 1845 con i cugini Vincenzo e Gianluca – in rappresentanza dell’associazione Città del Vino, il produttore Francesco De Franco della Fivi e il presidente del Consorzio Di tutela e valorizzazione Cirò Doc Raffaele Librandi, che hanno portato la loro protesta all’attenzione della comunità politica locale che, questa notte, ha fermato i lavori.
“C’è stato un movimento trasversale contro il parco eolico – spiega Ippolito – abbiamo portato la nostra battaglia nei Comuni di Cirò e Cirò Marina che ci hanno sostenuti per bloccare l’iter procedurale di costruzione delle pale, inoltrando la questione alla Giunta Regionale e al Consiglio Regionale della Calabria che, questa notte, ci hanno ascoltati. È stato un sostegno ampio e immediato. Un grazie sentito all’assessore regionale all’ambiente Sergio De Caprio, alias il Capitano Ultimo, che ha dimostrato grande sensibilità a questo tema.”
Secondo Ippolito, il rischio che le pale venissero installate era alto: “Abbiamo saputo della possibilità che venissero alzate quattro mega pale eoliche nel cuore del Cirò. Questa e altre zone sono vincolate come località storiche e di pregio e tanto i produttori locali quanto chi, come me, non ha un grammo di terra in zona, si sono schierati a difesa dell’area. Il progetto del parco risale al 2003, anno in cui la sensibilità ambientale era diversa, ma è comunque andato avanti nel tempo e, se non ci fosse stata la nostra opposizione, entro il 15 giugno probabilmente sarebbero iniziati i lavori.”
Cosa comporterebbe di fatto l’installazione di una pala eolica in una zona di vigneti? “Parliamo di un territorio di rara bellezza – sottolinea Ippolito – dove 500 ettari sono coltivati a vigna. Una pala si sviluppa in verticale e occupa pochi ettari alla base, due, forse tre, ma l’impatto visivo e il rischio di un cambio morfologico del territorio non sono accettabili. La natura va lasciata come è, noi viticultori siamo l’ultimo baluardo di antichi ecosistemi. Da 20 anni, ci tengo a ricordarlo, la zona di Cirò è bandiera blu e il turismo è in crescita.” “Ora – continua Ippolito – puntiamo a condividere norme per regolamentare il territorio evitando abusi edilizi e simili. Il Cirò vive di vino e vogliamo organizzare un osservatorio stabile per proteggere le nostre campagne, valorizzandole. È un’operazione legale ambiziosa ma la porteremo a lieto fine anche questo progetto.”