Oltrepò, nuova cantina per La Genisia a Codevilla
Un punto di riferimento nato dal desiderio di poter mettere a disposizione di clienti, wine lover e turisti, un luogo in cui si possano degustare i vini La Genisia in abbinamento ai sapori autentici dell’Oltrepò Pavese e ad attività dedicate alla conoscenza del territorio. Sorge a Codevilla il nuovo spazio “La Genisia” promosso dalla Cantina Torrevilla, con l’obiettivo di creare un ambiente totalmente dedicato alla scoperta dei vini di eccellenza dell’omonima cantina.
La Genisia è una giovane e determinata realtà sociale che oggi coinvolge ben venti vignaioli di esperienza, per un totale di 70 ettari vitati nei comuni di Codevilla (PV) e dintorni.
L’inaugurazione è in programma domenica 3 marzo, dalle ore 10 alle ore 18 (ingresso libero), per visitare gli spazi e degustare un calice dei vini La Genisia. Il taglio del nastro è previsto alle ore 12.30, mentre solo su prenotazione sarà possibile partecipare alle ore 10 a due momenti dedicati alla visita dell’azienda e alle degustazioni guidate, alle 10 “Metodo Classico Experience” e alle 16 “Pinot Nero Experience“.
“L’apertura di Cantina La Genisia – sottolinea Mattia Ghiara, presidente dell’azienda – e della sala degustazioni è la realizzazione di un desiderio che, da realtà simbolo del territorio, avevamo da molto tempo e un grande motivo di orgoglio. Questo è solo l’inizio di un percorso a lungo termine legato a La Genisia, un progetto che guarda al futuro e che offre una autentica wine experience adatta all’enoturista, agli appassionati di vino e alle famiglie”.
Degustazioni guidate, visite in cantina, esperienze nella natura: sono queste alcune delle attività di cui lo spazio sarà luogo propulsore. Uno spazio versatile che fungerà da sala degustazione, ma anche da meeting room. La Genisia propone una wine experience completa che, grazie alle partnership con professionisti e realtà del territorio, propone percorsi in e-bike e a piedi in mezzo ai vigneti, passeggiate a cavallo, guidati da accompagnatori pronti a mostrare le bellezze naturalistiche e culturali della zona.
“Ho cercato di cogliere le sensazioni e la voluttà che mi trasmetteva quel calice di pinot sorseggiato con gli amici – racconta Gian Franco Dazzan, l’architetto che ha curato il progetto – e di trasferirle in un ambiente che potesse riflettere quella leggerezza di tante bollicine che si rincorrono in una trasparenza di luce che si condensa fra oro e argento… E voler pensare che il tempo di quel calice profumato e generoso fra quelle pareti non dovesse passare mai…”