MOHRE: “Alert sanitari sul vino? Un’esagerazione.”
La decisione della UE di permettere all’Irlanda di inserire gli health warnings sulle etichette delle bottiglie di vino, trattando il prodotto al pari dei pacchetti di sigarette, non convince nemmeno il mondo scientifico.
A far sentire la sua voce sull’argomento da un punto di vista scientifico è intervenuto il board del MOHRE, Osservatorio Mediterraneo per la Riduzione del Rischio in medicina, che ha sollevato dubbi sulla decisione di aggiungere sulle bottiglie alert sanitari quali “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”.
“Non si può dire che il fumo e il vino abbiano gli stessi effetti dannosi sulla salute, anche sul fronte del rischio tumori – sottolinea Oscar Bertetto, oncologo medico ex direttore Rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta – L’alcol in assoluto fa male ma sappiamo che nel vino sono contenute sostante antiossidanti che possono controbilanciare gli effetti dannosi che questa bevanda può avere sul metabolismo cellulare.” Innegabile che a giocare un ruolo chiave siano anche le quantità. “Alle giuste dosi il vino può essere consumato senza problemi – dice Bertetto – Il dosaggio giusto dipende dal sesso. Per gli uomini sono indicate un massimo di due unità al giorno, per le donne solo una.”
Concorda con l’oncologo, anche Fabio Lugoboni, responsabile dell’Unità Medicina delle Dipendenze del Policlinico GB Rossi di Verona: “Ci sono studi che mostrano che basse dosi di vino sono in grado di allungare la sopravvivenza di chi le consuma.” Secondo i risultati dello studio a cui fa riferimento l’esperto, un’unità alcolica al giorno, cioè un bicchiere al dì favorirebbe la longevità: “Basta ragionarci e appare subito chiaro che vino e sigarette non sono la stessa cosa: in Italia, ad esempio, l’alcol è la causa di poco più di 30mila morti, il fumo ben 80mila.”
Un consumo eccessivo di alcool può avere effetti dannosi a livello epatico, cardiaco (soprattutto scompenso cardiaco), aumentare il rischio di cancro e di complicanze neurologiche ma alcuni studi hanno dimostrato che un consumo moderato di alcool può avere effetti positivi sulle malattie cardiovascolari.
“I dati disponibili al momento non permettono di distinguere tra differenti benefici determinati da differenti bevande alcoliche mentre è generalmente accettato che il fattore più importante sia la quantità di alcol assunto e le modalità di assunzione (evitare un elevato consumo di alcol pari a più di 3 unità di alcol al giorno per le donne e più di 4 unità per gli uomini ed il binge drinking ovvero più di 4 o 5 unità di alcol in un’unica occasione come ad esempio il sabato sera) – la Dottoressa Patrizia Noussan Specialista in Cardiologia – Il famoso ‘paradosso francese’ riconosce proprio nel consumo di vino rosso una ridotta mortalità per malattia cronica in Francia, a fronte di una dieta tradizionalmente ricca di grassi saturi. Il vino rosso contiene infatti fenoli e flavonoidi che hanno proprietà antitrombotiche, antiossidanti e antinfiammatori, e quindi un effetto cardioprotettivo.”