Luoghi e materiali insoliti per affinare il vino
Qualche anno fa, scrivemmo di 12 bottiglie bottiglie di Petrus mandate letteralmente in orbita per alcuni studi sull’invecchiamento del vino nello spazio.
Il vino rimase fra le stelle per 312 giorni assieme a 320 piantine di vite, metà merlot e metà cabernet sauvignon, per altre indagini riguardanti la crescita vegetale. Un gruppo di “giurati”, chiamati a una degustazione comparativa tra una delle bottiglie “spaziali” e una dello stesso tipo rimasta sulla Terra, concordarono che la prima risultava leggermente più invecchiata della seconda.
Non sappiamo cosa ne sia stato delle altre undici e non ci sono notizie o approfondimenti su eventuali studi ma, rimanendo nel campo degli affinamenti, ci sono situazioni, più banalmente legate alla nostra madre Terra, che meritano l’approfondimento con un esperto.
Quante volte avete letto o sentito di bottiglie conservate in luoghi insoliti, lasciate ad affinare lontano dalla classica cantina: laghi, oceani, mari, grotte di montagne, catacombe? Un elenco di posti, a volte mozzafiato a vedersi, ma che lasciano qualche interrogativo sull’effettivo valore aggiunto che possono dare al vino.
Michele Zanardo, enologo e vicepresidente Comitato Nazionale Vini, ci ha dato il suo punto di vista sull’argomento.
Cosa ne pensa delle bottiglie lasciate ad affinare in acqua?
“Diciamo che l’immersione in acqua mantiene la temperatura sostanzialmente costante, così come la pressione. Per capire quali sono gli effettivi benefici bisognerebbe fare dei confronti in doppio, che dovrebbero andare oltre lo spirito romantico.”
Si legge di vini lasciati nelle cave o addirittura sotterrati.
“Fatico a capire il senso di alcune scelte. Se le cantine sono state individuate, per millenni, come luoghi migliori per affinare i vini, immagino ci sia una ragione…”
Apriamo una parentesi sui materiali usati per l’affinamento di un vino. La sua opinione sulla terracotta?
“La terracotta è una sorta di ritorno al passato e, a mio avviso, se usata con attenzione, senza estremismi particolari, può essere un materiale molto interessante per l’evoluzione controllata di alcune tipologie di vino.”
Rimaniamo in ambito affinamento per parlare di un altro argomento che sta timidamente uscendo fuori. Alla classica botte di legno c’è chi preferirebbe contenitori dalle forme eccentriche.
“Ne ho sentito parlare ma non ne ho visti ancora.”