In casa Prosecco arrivano le quote…rosè
In tempi di crisi bisogna reagire e il Prosecco cerca di farlo affidandosi alle quote…rosè.
Il Comitato Nazionale Vini del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha accolto la proposta di modifica del disciplinare di produzione della Doc Prosecco, dando semaforo verde al Prosecco Rosato, ottenuto con l’85% di uve Glera e un 15% di Pinot nero.
Le cantine attendevano da anni questa notizia e sono pronte a immettere sul mercato il nuovo prodotto anche se, a dirla tutta, alcune aziende avevano già in catalogo bollicine rosa che non potevano avere la denominazione.
L’iter per arrivare al tanto agognato rosè prevede la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale, l’ufficializzazione con Decreto Ministeriale, e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia ha accolto positivamente – poteva essere diversamente? – la decisione del Ministero parlando di “Un grande segnale per tutto quel mondo che il Prosecco rappresenta ma, in questi tempi in cui morde la crisi legata all’emergenza Coronavirus, si tratta anche del premio ad una importante intuizione e quindi un messaggio di speranza e futuro per quello che è uno dei più importanti settori produttivi della nostra Regione”.
Nel 2019, il Prosecco ha conquistato il titolo di vino italiano più consumato all’estero, in particolare negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, seguiti da Francia e Cina, paese dove, lo scorso anno, la crescita dei consumi ha superato il 30%.
Tra i casi di falsificazione di prodotti enogastronomici italiani, un giro di affari illegali da 100 miliardi, ovviamente non poteva mancare il Prosecco che, su alcuni scaffali, sarebbe comparso anche nell’insesistente versione rosè, a dimostrazione del forte richiamo che questa variante potrebbe avere sul mercato.