Il nuovo progetto editoriale di Adriano Zago

Manuale di Viticoltura Biodinamica è l’ultimo progetto di Adriano Zago, consulente, agronomo, enologo e formatore, che ha condensato in questo volume anni di lavoro ed esperienze che gli hanno consentito di elaborare una visione personale di altissimo livello dell’applicazione della biodinamica alla viticoltura.

Pubblicato pochi mesi fa da Terra Nuova Edizioni, con il supporto di Demeter Italia, il Manuale è stato presentato al SANA di Bologna nella mattina di venerdì 8 settembre in una conversazione con l’agronoma e wine consultant Martina Broggio. Adriano Zago ha raccontato come questo libro sia nato da una necessità di condivisione: “Io sono un viaggiatore e ho incontrato negli anni tanti volti e vini. Trovavo egoistico tenere tutto questo per me e ho voluto quindi raccontare la bellezza di cui sono stato testimone, che è un risultato frutto di tante fatiche”.

ADRIANO ZAGO

L’autore ha precisato inoltre che il manuale è rivolto sia ai professionisti che ai comunicatori del vino. Oltre a contenere informazioni utili e preziose di carattere tecnico, il testo presenta alcune case histories di aziende biodinamiche per raccontare la messa in pratica della viticoltura biodinamica: “Mi piacerebbe poi che il libro si venisse letto anche dagli studenti e più in generale dai ragazzi. – ha aggiunto Zago – Quando studiavo un libro come questo non esisteva e ancora oggi la letteratura non offre moltissimi spunti sulla biodinamica”.

Le tematiche trattate sono quanto mai attuali, soprattutto in relazione ad un tema ampiamente dibattuto come quello del cambiamento climatico. Alla domanda se la biodinamica sia in grado di mitigarlo, Zago risponde che gli agricoltori possono fare molto, incentivando lo sviluppo della sostanza organica e l’adattamento delle piante e con la loro capacità di capire come agire e indagare secondo natura: “La biodinamica è un mindset che comprende il suolo, l’uomo e l’intera azienda agricola con il suo gruppo di lavoro, e li considera un unico organismo perfetto e in salute”.

La biodinamica – spiega l’autore che ha dedicato più di dieci anni a questi temi – è quindi capace di risposte nuove, efficaci e adatte al nostro mondo in continua evoluzione. Applicata alla vitivinicoltura dà come risultato vini di alta qualità – che fanno bene non solo a chi li crea e lavora la terra, ma anche a chi li degusta. Senza dimenticare il ritorno economico per le aziende che scelgono questa metodologia, dal momento che il mercato richiede prodotti sempre più sostenibili, genuini e naturali”.

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