I vini di Monte Zovo alla prova degustazione
Cinque bottiglie, più una “special guest” per questa degustazione dei vini di Monte Zovo, cantina veronese che abbiamo conosciuto qualche mese fa nel racconto di Mattia Cottini, responsabile marketing dell’azienda di famiglia.
Protagonista dell’assaggio è la nuova linea Tenuta di Caprino, signature del titolare Diego Cottini. L’area della tenuta, interamente coltivata con metodo di conduzione biologico, si sviluppa su tre appezzamenti nel comprensorio dell’entroterra del Lago di Garda sulle pendici del Monte Baldo, con altitudini variabili da 350 fino a oltre 800 metri.
La collezione si compone di cinque vini: due bianchi, un rosato e due rossi, tutti da singoli vigneti.
Wohlgemuth 2020 è un Pinot Grigio 100% da uve raccolte a mano a 350 metri d’altezza nella zona al confine tra il Veneto e la Valle dell’Adige, su terreno morenico. Parte del mosto viene fermentato in barrique e parte in acciaio. Il vino rimane sui propri lieviti dai 3 ai 6 mesi, con ripetuti batonnage fino all’imbottigliamento. Frutta gialla al naso con un leggero sentore di vaniglia dovuto al legno, al gusto denota una alcolicità importante e un’acidità piuttosto lunga, con note di limone e bergamotto, che lo rendono ideale abbinato ad un antipasto con tagliere di salumi e formaggi.
Per il secondo bianco, saliamo di quota fino ad arrivare ai 900 metri dell’altopiano di Spiazzi, caratterizzato da una forte escursione termica che mitiga un clima altrimenti prettamente alpino: interamente prodotto con uve sauvignon blanc e affinato in bottiglia per circa 3 mesi, Oltremonte 2021 si presenta alla vista con un giallo paglierino dai riflessi dorati; bouquet tipico del Sauvignon con sentori vegetali di erbe balsamiche e aromatiche, in bocca predominano sapori di frutta matura, con una nota alcolica non ancora completamente legata, supportata da una buona acidità e mineralità. Ottimo potenziale, da riprovare tra qualche mese.
Il rosato della Tenuta di Caprino è il Phasianus 2021, selezione di uve corvina e corvinone da vendemmia tardiva con leggero appassimento in pianta. La zona di produzione è particolarmente ventilata, con ricircolo d’aria e brezze costanti che mantengono le vigne asciutte e salubri. Dopo la fermentazione lenta (circa 30 giorni), il vino riposa sur lies fino a 6 mesi prima dell’imbottigliamento. All’olfatto la fanno da padrone le note dolci ed ematiche (fragolina, zucchero a velo), mentre al palato rimanda a sapori di frutta sotto spirito. Ottimo per gli aperitivi estivi.
Calinverno 2017 nasce dall’idea di Diego Cottini di puntare sulla surmaturazione delle uve prima in pianta e poi in fruttaio, nello stile produttivo del vicino Amarone. Frutto di un blend in vigna di corvina, corvinone, rondinella, croatina e cabernet sauvignon, questo rosso viene affinato per 24 mesi in barrique e tonneaux e per altri 12 mesi in bottiglia. Morbido al naso dove predominano sentori di conserve di frutta, in bocca il tannino è equilibrato, con una acidità importante e un retrogusto di liquirizia amara.
Un esperimento di coltivazione forzata di pinot nero a circa 800 metri di altitudine sui monti Lessini, in una zona teoricamente non vocata alla coltivazione di queste uve, ha portato alla nascita di Crocevento 2018. 18 mesi in barrique e 12 in bottiglia per un vino dal colore granato scarico con unghia aranciata, con un’apertura di frutti rossi che muta velocemente verso sentori più evoluti di spezie e cuoio. Tannino leggermente verde al palato, dove spiccano la visciola e il pepe bianco. Un Pinot Nero complesso e interessante, che forse ha bisogno di più tempo per esprimersi al meglio.
Chiudiamo la degustazione con un ospite a sorpresa: il Lugana DOC Terralbe 2021 dalla Tenuta Le Civaie, classica espressione del territorio della denominazione (anche la forma particolare della bottiglia rimanda alla tradizione di queste zone), compreso nella zona lombarda a sud del Lago di Garda. Vinificato in botti di acciaio, viene successivamente lasciato ad affinare sui lieviti selezionati per 5 mesi e poi lasciato riposare 2 mesi in bottiglia. Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli che denotano una spiccata (forse troppo) gioventù, al naso si presenta molto aromatico con intense note floreali di gelsomino e frutta tropicale molto fresca. In bocca mela verde, pera e ananas, con acidità ammorbidita da una nota di glicerina che invita a proseguire nell’assaggio, grazie anche alla buona integrazione dei 13 gradi alcolici, appena percettibili.