Furti, truffe, vini bio e no alcol : 7 giorni di news

Cosa è successo questa settimana nel mondo del vino? Ecco una raccolta delle notizie più lette di questi ultimi giorni.

Iniziamo da un fatto di cronaca che arriva da Sacile, in provincia di Pordenone. Furto nella cantina del ristorante “Il Pedrocchino”, dal quale sono state rubate bottiglie per un valore di 200mila euro. Si tratta di un centinaio di etichette rare, fatto che potrebbe far pensare anche a un colpo su commissione, vista l’unicità delle bottiglie e la difficoltà di vendita sui canali ufficiali.

Avvenne nel 2018 ma solo da pochi giorni si è venuto a sapere di una truffa ai danni di Albano Carrisi. Il reato non riguarda l’attività artistica del cantante pugliese ma quella vitivinicola. Il Quotidiano di Puglia riporta la notizia che quattro anni fa due truffatori, grazie a un finto bonifico, si appropriarono di 30 casse di vino (valore superiore ai 2000 euro) prodotte nella Tenuta di Cellino San Marco, recuperate in un secondo momento dai carabinieri. A maggio, prenderà via il processo con rito abbreviato nei confronti del responsabile della truffa.

Rimaniamo in Puglia per un anniversario. L’azienda agricola Santa Lucia spegne 200 candeline, due secoli di storia in cui i vitigni coltivati sono stati principalmente Nero di Troia, Bombino Nero e il Fiano. Oggi, durante l’evento Galà delle Eccellenze Vinicole Pugliesi, il Nero di Troia Riserva Castel Del Monte Docg Le More riceverà le 4 viti dell’Associazione Italiana Sommelier.

Continuiamo con un’altra notizia che riguarda il “tacco d’Italia”. Uno studio Nomisma-UniCredit sottolinea come le regioni del Sud – Puglia, Campania, Calabria e Basilicata – concentrino più del 20% della produzione nazionale di vino e che la Puglia da diversi anni ha deciso di puntare sulla qualità del prodotto, anche attraverso la produzione biologica, esprimendo il terzo vigneto a livello nazionale per estensione dedicata al biologico (17.000 ettari, dietro solo alla Sicilia con 30.000 ettari e alla Toscana con 19.000 ettari), con una percentuale del bio rispetto alla superficie viticola regionale pari al 19%, superiore alla media nazionale (17%). Un ruolo trainante per la crescita del comparto vitivinicolo della Puglia è rappresentato anche dalle esportazioni che sono aumentate a valori del +46,3% nell’ultimo quinquennio, incremento superiore alla media Paese (+26,5%).

L’indagine “Gli italiani e il vino” presentata dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, invece, ci racconta che sale l’indice di gradimento per i vini biologici/sostenibili che conquistano il primo posto tra i prodotti indicati a maggior potenziale di crescita nei prossimi anni con il 27% delle preferenze, ai danni dei vitigni autoctoni che in tre anni passano dal 28% al 22%. Una rivoluzione verde trainata dai Millennials (27-41 anni) la cui quota in favore delle scelte green sale a oltre il 32%, mentre gli autoctoni scendono al 18%.

La bolla zero alcol di Hofstätter

Vinitaly si avvicina e già fa discutere la presenza a Verona dei prodotti senza alcol. Martin Foradori Hofstätter presenterà la sua nuova etichetta alcohol free, un vino “fermo” che si aggiunge alla “bolla” presentata un anno fa sempre dall’azienda altoatesina. Parliamo di prodotti associabili al vino o di bevande analcoliche? Il dibattito è aperto e non mancano le polemiche ma, in attesa di chiarimenti, viene chiesta a gran voce la separazione di questi prodotti dal vino, con esposizione in un padiglione a parte, e c’è anche chi chiama in causa l’Europa.

Europa che, una volta tanto, regala un sorriso all’Italia. L’ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, che si occupa della gestione dei marchi, ha accolto l’opposizione del Consorzio per la Tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc alla domanda di registrazione del “Bolgarè” da parte della cantina bulgara Domaine Boyar. Questo successo fa ben sperare in merito alla vicenda Prosecco/Prosek.

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