Emergenza Covid e vino: i dati della Coldiretti
Dopo il lungo stop, dovuto all’emergenza Covid-19, il canale Ho.Re.Ca. riapre, con sollievo di ristoratori e aziende vitivinicole.
Secondo la Coldiretti, per le cantine la riapertura di queste attività commerciali vale, a regime, 6 miliardi di euro l’anno, mentre il periodo di chiusura ha avuto come conseguenza il taglio del 50% del valore delle vendite di vino in Europa sulla base delle previsione dell’OIV (Organizzazione mondiale della vite e del vino).
Ad essere colpita è stata soprattutto la vendita di vini di alta qualità, che trova un mercato privilegiato di sbocco in alberghi e ristoranti in tutto il mondo. Ad aumentare notevolmente sono state le giacenze dei vini più blasonati, con il risultato che quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixè registrano un deciso calo del fatturato con l’allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano.
La riapertura è un appuntamento molto atteso dagli operatori di un settore dal quale – sottolinea la Coldiretti – nascono, dalla vigna al tavolo, opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone in Italia e che si classifica come il principale produttore mondiale con circa il 70% della produzione destinato a vini Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) e il restante 30% per i vini da tavola. Sul territorio nazionale – spiega la Coldiretti – ci sono 567 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi, a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria.
Iva agevolata e un credito di imposta per i crediti inesigibili derivanti dalla crisi Covid-19 sono alcune delle proposte formulate dalla Coldiretti, che è impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti. Ma serve anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni con un piano straordinario di comunicazione sul vino che rappresenta da sempre all’estero un elemento di traino per l’intero Made in Italy, alimentare e non. La Coldiretti ha presentato al Governo il piano salva vigneti con il quale, attraverso la distillazione volontaria, si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari.
Il piano della Coldiretti prevede anche la vendemmia verde su almeno 30.000 ettari per una riduzione di almeno altri 3 milioni di ettolitri della produzione sui vini di qualità in modo da evitare un eccesso di offerta, considerate le conseguenze della pandemia sui consumi internazionali.