Dieci anni e tre anime per Giannitessari
L’azienda Giannitessari festeggia nel 2023 i dieci anni di attività. La realtà vitivinicola di Roncà (Verona), fin dalle origini, ha costruito e limato la propria identità operando su tre territori: Monti Lessini, Soave e Colli Berici, secondo una visione per cui il vignaiolo è come uno scultore il cui compito è liberare l’opera d’arte già contenuta all’interno di un blocco di pietra. Tale approccio ha guidato negli anni il fondatore Gianni Tessari: classe 1963 di Brognoligo, frazione di Monteforte d’Alpone (Verona), inizia giovanissimo a misurarsi con la viticoltura sperimentando nei vigneti di famiglia e firmando già dagli anni ‘80 etichette di successo nel Soave e nella Valpolicella.
Nel 2013 decide di intraprendere una nuova e personale avventura nel mondo del vino: “L’azienda è nata dall’incontro tra la mia esperienza come produttore, maturata attraverso il confronto con differenti territori e stili, e l’opportunità di lavorare con varietà e terroir diversi ma complementari – spiega Gianni Tessari – I primi anni sono stati un crogiolo di prove, esperimenti, analisi delle situazioni esistenti al fine di creare e proporre la migliore sintesi di ogni denominazione”.
Il percorso aziendale si è infatti delineato lungo rotte differenti. Per la DOC Soave, già ampiamente affermata, si è cercato di alzare ulteriormente l’asticella qualitativa puntando sulle caratteristiche specifiche che la garganega esprime in ciascun vigneto. Per la meno nota e più recente Lessini Durello si è scelto di produrre spumanti metodo classico da sole uve durella: vigorosi, freschi e vivaci, le bollicine di Giannitessari giovano dei terreni vulcanici ricchi di sostanze minerali, del clima fresco e della decisa escursione termica, facendosi sempre più spazio in Italia e all’estero, come dimostrato dal crescente interesse da parte del mercato. La strada imboccata per i Colli Berici si è soffermata sull’autoctono tai rosso e su un blend delle migliori uve a bacca nera, al fine di ottenere un ambizioso Colli Berici Rosso.
Nel corso dei dieci anni l’azienda è cresciuta sotto il profilo produttivo ma anche dell’organico, affiancando a Gianni un secondo giovane enologo, Marco Dugatto, e inserendo un referente per l’hospitality. In particolare, l’ingresso della figlia maggiore di Gianni, Valeria Tessari, nel ruolo di responsabile commerciale, rappresenta a pieno titolo la continuità familiare così come il necessario rinnovamento.
“La sfida futura non si limita alla sfera aziendale e non riguarda l’aspetto produttivo – dichiara Valeria – consiste nel riaffermare e consolidare il valore delle denominazioni, sia nei vecchi che nei nuovi mercati. Noi facciamo la nostra parte con la testardaggine tipica del mondo agricolo, la consapevolezza del nostro valore e la risolutezza nel volerlo comunicare. Di pari passo diamo sempre più centralità al tema del rispetto per il territorio e le persone che lo abitano, una vera necessità in virtù della quale stiamo facendo dei cambiamenti strutturali, dalla gestione del suolo a quella energetica in produzione. Dal 2021 abbiamo acquisito anche la certificazione per la trasformazione biologica”.
In tal senso Gianni Tessari è stato un pioniere nel territorio per quanto riguarda le varietà PIWI, interpretate secondo un approccio curioso e sperimentatore. Gli impianti risalgono al 2014, anno successivo alla fondazione dell’azienda, appena l’uva Solaris viene ammessa nella provincia di Verona tra le varietà consentite. La prima vendemmia porta l’annata 2017 e l’ultima rilasciata, la 2021, si distingue anche per la certificazione biologica. In un’ottica di miglioramento continuo relativamente all’impatto ambientale, i prossimi passi dell’azienda riguarderanno l’installazione di pannelli solari e di una nuova pressa a risparmio energetico in cantina, dove di recente è stata anche rinnovata la bottaia, puntando soprattutto su legni grandi provenienti da Francia e Slavonia.