Champagne, la metamorfosi di Maison Ruinart
Il monaco benedettino Dom Thierry Ruinart, vissuto a cavallo tra XVII e XVIII secolo, fu un visionario storico e teologo che a soli 23 anni intuì il luminoso futuro del vino con le bollicine messo a punto dal confratello Pierre Pérignon e si impadronì della tecnica di affinamento. La storia della più antica tenuta della Champagne inizia ufficialmente il primo settembre 1729, quando suo nipote Nicolas Ruinart, commerciante di drapperie a Reims, inaugura il primo registro contabile dedicato agli spumanti ‘metodo classico’.
Le prime bottiglie furono regalate ai più affezionati clienti di stoffe, ma lo spirito pionieristico ereditato dallo zio ecclesiastico lo spinse in breve tempo ad abbandonare l’attività tessile per dedicarsi esclusivamente alla produzione e al commercio di vino. L’azienda cresce vorticosamente: dalle 170 bottiglie del 1730 si passa alle oltre 36.000 del 1761, fino alla definitiva affermazione durante l’Ottocento. Oggi il vigneto conta circa 140 ettari tra Côte des Blancs e Montagna di Reims. Profonde circa quaranta metri, le cantine si snodano in un suggestivo labirinto di otto chilometri che rivela tutta la magnificenza del terroir gessoso.
L’iconico indirizzo della Maison Ruinart ha subito nei mesi scorsi una straordinaria metamorfosi. Il celebre civico 4 Rue des Crayères non è più solo la sede della Maison, ma si trasforma in un crocevia unico tra cultura, arte e natura. Il nuovo padiglione dedicato a Nicolas Ruinart, il fondatore della Maison, è stato progettato dall’architetto giapponese Sou Fujimoto mentre gli interni sono stati curati da Gwenaël Nicolas. È un edificio contemporaneo ispirato all’evanescenza delle bollicine di Champagne, dal quale è possibile ammirare l’edificio storico della Maison ma anche il cortile e i giardini ridisegnati dall’architetto paesaggista Christophe Gautrand, che si sono convertiti in un museo a cielo aperto. La rinnovata Maison accoglie opere d’arte contemporanea e svela uno stile di vita consapevole, dove il savoir-faire enologico secolare convive in perfetta armonia con l’innovazione.
In particolare, il nuovo Padiglione Nicolas Ruinart è una vera e propria ode all’equilibrio tra architettura sostenibile e modernità. Un luogo luminoso e accogliente che comprende una boutique, una terrazza e il nuovo Bar by Ruinart per far vivere ad ogni visitatore un’esperienza a trecentosessanta gradi. L’edificio si affaccia sul Giardino degli Artisti, dove sono esposte numerose opere d’arte contemporanea realizzate per il progetto Carte Blanche. Il parco rafforza il dialogo tra gli edifici storici, il moderno padiglione e il mondo sotterraneo delle cave di gesso, invitando il visitatore ad immergersi nell’universo Ruinart.
Lo Champagne Extra-Brut Blanc de Blancs Dom Ruinart millesimato, prodotto solo nelle annate eccezionali, è senza dubbio uno dei vini più ricercati del pianeta e, con le festività natalizie alle porte, può rappresentare una stuzzicante soluzione per regali di grandissimo pregio. Giallo oro con lievi riflessi verde acqua e un persistente cordoncino di finissime bollicine, sprigiona al naso voluttuosi aromi di acacia, foglia di fico, cocco, arancia amara, castagna, nocciola, cipria, tè nero, spezie e caffè. Grasso, soffice e intenso in bocca, ma di seducente persistenza rarefatta, incanta con il sorso setoso, la venatura sapida e lo speziato finale amaricante che lo rende ideale nell’accompagnamento di classici piatti natalizi come salmone affumicato, flan di zucca con fonduta, astice al forno e carni rosa. Prodotto con le migliori uve Chardonnay coltivate sui ghiaioni gessosi e le superfici calcaree ricche di gesso dei comuni di Avize, Chouilly, Cramant, Le Mesnil-sur-Oger (Côte des Blancs) e Sillery (Montagne de Reims), affina sui lieviti per circa dieci anni.