Centinaio: gli health warnings penalizzano il vino
Vino trattato alla stregua di un veleno. Quanto si temeva da mesi è accaduto. L’Europa ha dato semaforo verde all’Irlanda per l’inserzione di avvertenze sanitarie su vino, birra e superalcolici.
Facciamo un passo indietro. A fine giugno, andando in senso opposto a un voto dell’Europarlamento – che di fatto aveva messo al bando gli health warnings sulle etichette di vino e alcolici – gli irlandesi avevano notificato alla Commissione europea un proprio progetto di regolamento della salute pubblica che includeva le avvertenze sanitarie obbligatorie sulle bottiglie, bocciate invece a livello continentale. La misura in questione rientra nel Public Health Alcohol Act irlandese del 2018 che contiene una serie di indicazioni tra le quali: prezzo minimo dei prodotti alcolici, regolamentazione restringente di pubblicità e sponsor e, appunto, gli health warnings sulle etichette.
Cosa accadrà adesso? La decisione dell’UE dà via libera alle varie nazioni di adottare questa misura, decidendo indipendentemente come procedere.
Immediata la levata di scudi di Italia, Francia, Spagna e altri stati, preoccupati dalle possibili conseguenze una decisione che potrebbe modificare il mercato e che, secondo alcuni, potrebbe diventare il cavallo di Troia per toccare altri prodotti.
Sul tema è intervenuto il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio che, prima come Ministro e poi in qualità sottosegretario del Mipaaf, aveva portato avanti la lotta agli health warnings.
“Personalmente – ha dichiarato a oscarwine il senatore – ritengo sbagliata la scelta dell’Irlanda di dare via libera alle etichette allarmistiche anche su prodotti a bassa gradazione alcolica. Questa decisione va anche nella direzione di penalizzare vino e birra riguardo i quali non c’è, in questo momento, alcuna ricerca scientifica o studio che correli il loro consumo moderato a danni per la salute: si rischia di danneggiare comparti importanti in Italia ed Europa. Parliamo di una scelta devastante per l’economia non solo italiana ma anche francese, tedesca e di tanti paesi che hanno fatto dei prodotti di qualità il proprio cavallo di battaglia.” “Invito tutti – continua – a pensare a una bottiglia di vino non solo per il prodotto ma anche per la scelta del vetro e il design dell’etichetta; ribadisco che si rischia di penalizzare un intero comparto senza migliorare la salute dei cittadini europei o portare avanti una seria lotta all’alcolismo.”
“È preoccupante – conclude Centinaio – che l’Europa stia avvalorando la posizione irlandese. Ci sono gruppi, lo dico senza timore di essere smentito, che stanno cercando di penalizzare i prodotti di qualità che hanno fatto grande l’agricoltura e l’agroalimentare del vecchio continente. L’Europa ci dice che al vino bisogna aggiungere un quantitativo di acqua, che bisogna togliere i finanziamenti ai viticoltori, all’agroalimentare e alla zootecnia, che tutte le bevande alcoliche senza distinzione – nemmeno di consumo – provocano il cancro; ci parla di salute e poi si dà la possibilità di realizzare carne sintetica, latte sintetico, utilizzare farine di insetti e usare il semaforo per le etichette…Bisogna far capire ai cittadini europei che il consumo moderato di qualsiasi tipologia di cibo e bevande non porta danni alla salute. Il punto vero è questo.”