Celebrati a Siena i 75 anni di Accademia della Vite
C’è “fermento”, per i nuovi stili di consumo, per le sfide climatiche, per la necessità di fare squadra e investire nel turismo. Un fermento che deve essere controllato e dove la ricerca si gioca un ruolo fondamentale. Sono i temi che hanno caratterizzato il focus all’interno della Tornata che l’Accademia Italiana della Vite e del Vino ha organizzato al Santa Maria della Scala di Siena per festeggiare i suoi 75 anni di vita.
Come ha spiegato il presidente dell’Accademia, il Prof. Rosario Di Lorenzo, “Tutti noi abbiamo piena consapevolezza delle numerose, nuove e complesse sfide che il comparto deve affrontare. Dobbiamo essere capaci di rispondere, non assumendo posizioni “totemiche” alle richieste ed esigenze dei vari operatori della filiera, del mercato e dei consumatori senza correre il rischio di perdere il significato e il valore storico e culturale del vino”.
Il presidente Di Lorenzo ha evidenziato il ruolo che deve avere l’Accademia, ovvero “Una organizzazione capace di garantire un reale pluralismo delle opinioni, un confronto di idee libero da condizionamenti e basato su conoscenze scientifiche”. L’occasione della tornata senese dell’Accademia, oltre a tracciare il momento attuale dell’enologia e della viticoltura e del loro futuro, ha avuto anche l’intento di riavvicinare l’ente alla città di Siena e alle sue istituzioni, di iniziare un dialogo e riallacciare rapporti costruttivi con le istituzioni cittadine e la Fondazione Enoteca Italiana che oggi rinasce in quella che è stata la prima sede storica, l’Enoteca Italiana appunto, dell’AIVV.
Michele Capitani, vicesindaco di Siena, ha sottolineato che “Siamo disponibili a fare la nostra parte e a sostenere una istituzione così prestigiosa”. Anche Elena D’Aquanno, presidente Fondazione Enoteca Italiana, commenta come “Per me questo è un giorno importantissimo e la presenza dell’Accademia a Siena rappresenta un obiettivo importante. I nostri spazi saranno sempre a disposizione dell’Accademia qualora volesse avere un punto di riferimento su Siena”.
A raccontare la storia prestigiosa dell’Accademia è il volume “Accademia Italiana della Vite e del Vino: 75 anni di storia” curato da Rosario Di Lorenzo, attuale presidente dell’Accademia, e da vari Accademici tra cui Angelo Costacurta, Vincenzo Gerbi, Davide Gaeta, Giusi Mainardi e presentato in anteprima durante la Tornata al Santa Maria della Scala.
Era il 30 luglio 1949 quando prese corpo a Siena, con il decreto di costituzione firmato dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, l’Accademia Italiana della Vite e del Vino. Tra i tanti messaggi augurali, quello di Antonio Segni, ministro dell’Agricoltura, che alla Rai dichiara “Questa nuova accademia, unica nel genere nel campo internazionale è destinata a divenire il centro propulsore e di coordinamento degli studi e delle ricerche concernenti la vite e i suoi prodotti. Essa da oggi già accoglie gli esponenti più insigni degli studiosi e dei tecnici e dei più benemeriti operatori vitivivinicoli italiani ed esteri, e sarà presente ad ogni manifestazione del settore”.