Cartoni animati e vino, le citazioni più famose
Nei cartoni animati si beve vino. Non accade in quelli più recenti e anche politicamente corretti ma, tornando alle serie andate in onda tra gli anni settanta e ottanta, il vino compare molto spesso.
A sorseggiare un calice, quasi sempre di rosso (facciamo viola visti i colori utilizzati), sono principalmente i villain che per buona parte delle inquadrature bevono, per poi distruggere il bicchiere, lanciandolo contro un muro, a seguito di una sconfitta. Probabilmente si tratta di un cliché per sottolineare anche la differenza di età fra i cattivi, spesso adulti, e gli eroi, quasi sempre giovanissimi.
Andiamo in ordine cronologico e vediamo alcuni dei “cattivoni” – e non solo – alle prese con cavatappi e bottiglie.
Nell’anime de l’Uomo Tigre – 105 episodi, trasmessi in Giappone tra il 1969 e il 1971, doppiati e andati in onda in Italia dal 1982 – si vede “Mistero Nero”, conosciuto anche come Boss, l’amministratore dell’organizzazione criminale Tana delle tigri, bere vino (in alcuni casi, guardando la bottiglia, si può invece pensare a superalcolici).
Nel 1974, sugli schermi giapponese esordisce Uchū senkan Yamato, la corazzata spaziale Yamato, che sarà trasmessa nello stivale a partire dal 1980 purtroppo nell’adattamento in inglese, una versione “tagliata” e con i nomi giapponesi dei personaggi sostituiti da nomi occidentali (sorte subita da altri anime nipponici per renderli “consoni” agli standard televisivi richiesti per un pubblico di giovanissimi).
L’antagonista dei terresti è il Supremo Desslock (in originale Dessler), che spesso si vede divertito, quasi annoiato, con un bicchiere di vino (spaziale ovviamente, che vitigno sarà?) in mano.
Anche a bordo della Yamato, ogni tanto scatta il cicchetto.
Il Dottor Sane (originariamente Dottor Sado Sakezō), medico di bordo della nave spaziale terrestre, indugia nel bere sakè, trasformato nell’adattamento inglese in acqua (che fosse spesso ubriaco, però si capiva benissimo e gli amanti degli anime italiani non potevano non riconoscere la tipica bottiglia del vino di riso giapponese).
Come l’equipaggio della Yamato, anche un altro eroe si tiene lontano dall’alcol ma solo fino all’ultimo episodio della sua serie, il 46esimo. Parliamo di Hiroshi Shiba, alias Jeeg robot d’acciaio (Kōtetsu Jīgu, 1975), che all’urlo di mens sana in cyborg sano, non tocca un goccio fino all’uccisione del Signore del drago e della distruzione dell’Impero Yamatai (prima o poi dovranno spiegarci come sia possibile che muore un imperatore o il capo di un’organizzazione militare e, di conseguenza, tutti i mostri e i soldati spariscono con lui).
Nella prima serie di Gettā Robo (1974), ribattezzato Space Robot in Italia, scopriamo che i rettili, notoriamente a sangue freddo, per scaldarsi hanno scoperto il vino. Nell’ultima puntata “La caduta dell’Impero dei Dinosauri”, mai andata in onda nel nostro paese fino a pochi anni fa, si vede una festa di soldati rettili, intenti a bere vino, mentre i due villain supremi della serie, Imperatore Gaul e il Grande Diavolo Uller, brindano alla loro presunta vittoria sui terrestri (tecnicamente, non sarebbero terrestri anche i dinosauri?).
Infine, come ultima citazione, ci stacchiamo dai manga per una scorribanda in una produzione franco-canadese-statunitense: Ispettore Gadget. Antagonista del poliziotto cyborg è il misterioso Boss Artiglio, capo dell’organizzazione criminale chiamata MAD che, nella migliore tradizione dei villain, vediamo con il classico bicchiere di vino sul tavolo.
Al prossimo episodio per altre citazioni… つづく