Animo Monteruello, il Piemonte che non ti aspetti
Monteruello è la storia di due generazioni che si confrontano senza preconcetti e sperimentano con consapevolezza dei propri obiettivi, in costante equilibrio tra tradizione e innovazione, per assecondare le esigenze dei nuovi consumatori preservando il legame con l’incontaminato territorio del Monferrato astigiano.
L’azienda viene fondata nel 1985 a due passi dal borgo medievale di Fontanile da Matteo Di Nunzio, cultore del vino fin dalla gioventù, che decide di mettere in pratica la sua passione e le conoscenze acquisite nella continua ricerca di territori vitivinicoli vocati e di vini di grande spessore caratteriale. Il suo lungo viaggio tra le migliori espressioni enologiche della nostra penisola gli consente in brevissimo tempo di mettere a punto una luminosa gamma di vini strutturati che si è ampliata anno dopo anno, grazie anche al successivo affiancamento della figlia Stefania, specializzata in comunicazione pubblicitaria e oggi promotrice con il padre del progetto di sviluppo aziendale.
Monteruello è peraltro il nome della suggestiva collina su cui si distendono tutti i vigneti di proprietà, costituiti da diverse varietà autoctone (Freisa, Barbera, Brachetto e Moscato) e tre vitigni francesi (Cabernet Sauvignon, Pinot Noir e Chardonnay). La leggenda narra che in questa frazione di Fontanile qualcosa di magico permetta alle persone di campare fino a cento anni: Matteo è sempre stato affascinato da questi racconti e ha maturato la convinzione che sia proprio il vino quel “nettare magico” che permette di vivere non solo a lungo, ma soprattutto meglio.
Nella moderna e informale cornice del ristorante Globe di Milano, lo scorso novembre la famiglia Di Nunzio ha presentato in anteprima nazionale il giovane gioiello della collezione, un rosso nato dopo lunghe e meticolose sperimentazioni da un inedito blend paritetico dei due più importanti vitigni monferrini e delle due più celebri uve transalpine. Il nome “Animo” colpisce subito per efficacia ed espressività.
Stefania con orgoglio e un pizzico di emozione spiega: “Animo significa coraggio in latino, perché il progetto di creare questo vino è molto coraggioso nella scelta di utilizzare quattro vitigni completamente diversi tra loro che parlano sia di territorio che di internazionalità: il Piemonte che non ti aspetti!”.
Affinato per circa dodici mesi in barriques di rovere francese di terzo passaggio, coniuga con garbato equilibrio e disarmante piacevolezza la fruttata freschezza della Freisa, la morbidezza floreale della Barbera, la complessità aromatica del Cabernet Sauvignon e la proverbiale finezza del Pinot Noir. “Animo nasce dall’esperienza e dall’intuizione di mio padre” prosegue Stefania “che ha voluto creare un prodotto che rappresentasse la l’identità, la passione e l’unicità di Monteruello, raccontando tutti i nostri vitigni a bacca rossa”.
Questo primo millesimo in commercio nasce dalla felice vendemmia 2020 e si presenta nel calice con un fascinoso colore rubino intenso che sfuma verso tonalità granata sull’unghia. Al naso esibisce un bouquet speziato dove la frutta rossa si amalgama ai fiori viola e a delicate note boisè di sottobosco che ritroviamo puntualmente nel sorso ampio, setoso e persistente.
La parola passa all’enologo Luca Voglino: “Questa etichetta parla di tradizione ma anche di innovazione, un prodotto che dimostra grandi potenzialità di invecchiamento e che per tale motivo riteniamo sia un’eccellenza del nostro portafoglio. Un blend insolito, un vino complesso che avvolge con fulgida eleganza il palato”. Il patron Matteo chiude la manifestazione rivolgendo un accorato invito a visitare la tenuta e a respirare l’atmosfera bucolica di quei pittoreschi filari, insigniti nel 2014 del prestigioso titolo di ‘Patrimonio Mondiale dell’Umanità’.
Nel corso della serata abbiamo potuto degustare anche due spumanti secchi dell’azienda, un impeccabile Brut Metodo Classico di tostata cremosità a base di Pinot Noir vinificato in bianco e un Acqui Brut Rosé dalla sorprendente versatilità gastronomica che reinterpreta in chiave moderna la locale uva Brachetto. La selezione aziendale contempla altri due spumanti (un Brut Metodo Charmat ottenuto sempre da Pinot Noir vinificato in bianco e un tradizionale Brachetto d’Acqui abboccato), due bianchi fermi (uno Chardonnay e un Moscato Secco), un rosato a base di Freisa, cinque rossi in purezza (Freisa d’Asti, Barbera d’Asti, Barbera d’Asti Superiore, Cabernet Sauvignon e Pinot Nero) e il “Cento”, un Monferrato Rosso caldo e accattivante da assemblaggio di Pinot Noir e Barbera.