Anime, sport e sakè: Tommy, Sugar e Rocky Joe
Sport e alcolici non vanno d’accordo. Negli anime, allora, eccola risposta: il vino agli allenatori e non agli atleti.
Accade in tre anime a tema sportivo fra i più famosi nella terra del Sol Levante, dove coach e allenatori indugiano spesso nel sakè, il “vino” di riso giapponese; in ordine cronologico: Tommy la stella dei Giants (1966, il primo del genere in assoluto), Rocky Joe (1970 prima serie, 1980 seconda serie) e Forza Sugar (Ganbare Genki, 1980).
Tommy (Hoshi Hyuma) è il secondogenito di Arthur Young (Hoshi Ittetsu) promessa del baseball nipponico, la cui carriera viene interrotta da un incidente durante la seconda guerra mondiale. Così, il mancato giocatore allena il figlio, costringendolo a sforzi massacranti (lo fa addirittura diventare mancino) e a sacrifici che lo faranno diventare il lanciatore numero uno della squadra dei Giants. Arthur ha un passato da bevitore (si ubriacava mentre la moglie era costretta a lavori faticosi, fatto che le costerà la vita) e durante la serie capita spesso di vederlo con del sakè in mano.
L’autore della serie è Ikki Kajiwara, il cui pseudonimo è Asao Takamori, la firma di Rocky Joe (in originale Joe Yabuki), giovane sbandato dei bassifondi che, dopo aver incontrato l’ex pugile Dampei Tange (orbo da un occhio e alcolizzato), indossa i guantoni e inizia la carriera da boxeur. È una storia di riscatto sociale, un volo d’uccello sui bassifondi e i riformatori di Tokio, un’ascesa drammatica che ha per epilogo un appuntamento col destino. Tra i personaggi che si riscattano c’è sicuramente Dampei, che si pone l’obiettivo di trasformare Joe (il nome Rocky è stato aggiunto nell’edizione italiana, probabile riferimento a Rocky Balboa, il pugile impersonato da Sylvester Stallone, che in quel periodo furoreggiava sul grande schermo con il terzo film della serie) in un professionista e, per farlo, abbandona il suo amato sakè. Curiosità: Rocky Joe compare nella serie di Tommy quale spettatore sugli spalti.
Chiudiamo con un’altra serie pugilistica: Ganbare Genki, misteriosamente ribattezzata Forza Sugar in Italia. L’anime è il tripudio dell’eliminazione sistematica di affetti cari, figure genitoriali o di riferimento: la madre di Sugar muore di parto, il padre perde la vita in seguito a un incontro di boxe, e Mishima, l’allenatore che sta cercando di iniziare Genki al pugilato professionistico, è stroncato dalla tisi. Quando era in vita, Mishima indugiava spesso nel sakè e, in alcune occasioni, si vede bere anche la signorina Ashika (Yuko Ashikawa nella versione giapponese), la maestra di scuola di Sugar, che, nell’immagine, sbevazza in tutta tranquillità mentre il suo allievo viene maltrattato sul ring.