Anime e vino: Heidi, Candy, Peline e Georgie

Continua il viaggio di oscarwine nel mondo dei cartoni animati nei quali compare il vino o se ne parla.

Il signor Sesemann

Partiamo da Heidi, un classico dell’animazione nipponica firmato nel 1974 da una coppia d’eccezione, il regista Isao Takahata e il premio Oscar e Leone d’oro Hayao Miyazaki.

Ovviamente, a bere vino non è la piccola Heidi – che beve latte spruzzandoselo direttamente in bocca dalle mammelle delle capre, mangia quasi esclusivamente formaggio, sfidando colesterolo e regole di sana alimentazione, e, fatto questo che potrebbe in realtà farci pensare a un consumo di alcol, viene salutata dai monti e dalle caprette – ma il signor Sesemann, padre di Clara, una bambina con cui la protagonista dell’anime vive per alcuni mesi.

In barba all’equazione tedesco=bevitore di birra, ecco il signor Sesemann mentre sorseggia il divino nettare.

Archie e Anthony

Veniamo adesso a Candy Candy, altro classico nipponico amatissimo nel nostro paese. Nel corso della storia, non mancano le occasioni di vedere i protagonisti bere vino o altro: epiche le sbronze di Terence, innamorato della protagonista (classico esempio di fidanzato sfortunato degli anime che, come molti suoi colleghi, non coronerà il suo sogno d’amore – rimediando un ceffone formato famiglia per un bacio – ma almeno non morirà come tanti personaggi simili al suo) e alcuni simpatici avvinazzati che compaiono in alcune puntate.

Nell’immagine, vediamo i cugini Anthony Brown e Archie Cornwell accompagnare il pasto con del vino rosso. Supponendo che dovrebbero avere circa 14 anni, consideriamolo un privilegio da nobili.

Peline

Tre anni dopo la messa in onda di Candy Candy, nel 1978 sugli schermi orientali arriva Peline Story, ispirato al romanzo “In famiglia” di Hector Malot. Peline, in originale Perrine, è forse il primo personaggio sfortunato e drammatico apparso nella tv dei ragazzi tricolore; orfana di padre, la tredicenne parte con la madre dalla Bosnia per raggiungere il nonno che non ha mai conosciuto e che risiede in Francia.

La madre muore cinque mesi dopo l’inizio di questo viaggio e la ragazzina, rimasta senza genitori, senza un franco, affamata e sola, raggiunge a stento Maroucourt, dove vive il ricco nonno che, tuttavia, non può correre subito ad abbracciare – troppo facile – perché anni prima ripudiò il figlio per aver sposato la madre di Peline.

Per fortuna, il finale vedrà la protagonista accolta a braccia aperte dal nonno, unione festeggiata come nelle migliori tradizioni francesi stappando una bottiglia di vino rosso.

Georgie

Chiudiamo il nostro appuntamento settimanale con Georgie, una dolce bambina bionda figlia di Fritz Gerald, nobile inglese accusato di aver cospirato per uccidere la regina Vittoria e spedito in Australia per scontare la sua pena con tutta la famiglia. Per farla breve, la moglie di Gerald fugge dal campo di prigionia con Georgie neonata e, in fin di vita, la affida al signor Buttman che la crescerà come una figlia, senza raccontarle le sue origini.

Evitando la parte soapoperistica della serie, Georgie, scoperto di essere stata adottata, parte per l’Inghilterra dove si ricongiunge al padre, scagionandolo dalle accuse di cospirazione e riabilitando il nome della sua famiglia.

Sorvolando le enormi differenze fra l’anime e il manga (decisamente un prodotto più maturo e disinvolto rispetto alla versione animata), il cartone si conclude con un “…e tutti vissero felici e contenti” e a bere vino a una festa in onore di Georgie.

つづく

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