A Roma il III Forum Mondiale delle Donne del Vino
Le nuove generazioni, ma non solo loro, premiano i vini sostenibili, autentici e biologici. Amano viaggiare, visitare le cantine, prediligono un packaging leggero e innovazioni di prodotto come le edizioni limitate. Si assiste a uno switch dei consumi, cambia la geografia. Nonostante una contrazione dei consumi in Europa, numerosi sono i paesi che vedono “la luce” e appaiono in controtendenza così in Stati Uniti, Asia e Australia.
È quanto è emerso al III° Forum Mondiale delle Donne del Vino, organizzato a Roma dall’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, che ha affidato a Nomisma Wine Monitor una presentazione su “Vino 5.0: la rivoluzione dei consumi”. Chiamate a raccolta a Palazzo Grazioli le portavoce di dodici associazioni che riuniscono esperte, produttrici e professioniste del vino provenienti da tutto il mondo con cui le italiane, dal 2019 sotto la presidenza di Donatella Cinelli Colombini, hanno costituito un network internazionale e siglato un patto internazionale di collaborazione.
Questo importante appuntamento ha offerto una giornata di dialogo per analizzare le tendenze di consumo globali e per condividere strategie volte ad affrontare le sfide e le opportunità del settore vitivinicolo internazionale, esplorando i mutamenti degli stili di vita, le nuove aspettative dei consumatori e il ruolo crescente delle donne come protagoniste di questo cambiamento.
«Il Forum Mondiale delle Donne del Vino – ha dichiarato Daniela Mastroberardino, presidente nazionale delle Donne del Vino – è stata un’occasione straordinaria per confrontarci con chi fa il nostro lavoro nel mondo. Raccolgo e porto avanti l’eredità di Donatella Cinelli Colombini, che ha avviato il dialogo tra le donne del vino a livello internazionale. Abbiamo capito che i tanti cambiamenti che stiamo vivendo, vanno ben oltre l’economia, ma sono legati a delle trasformazioni epocali. Pur da prospettive differenti, il Vecchio e il Nuovo Mondo si ritrovano su tanti temi comuni. Oggi più che mai, costruire una rete solida e collaborativa a livello internazionale è fondamentale per affrontare le nuove sfide e per cogliere nuove opportunità. E in quest’ottica, siamo entusiaste di annunciare un evento unico: una grande degustazione internazionale dei vini delle Donne del Vino del mondo, che si terrà nel 2025. Sarà un’occasione per far conoscere l’eccellenza dei nostri vini, raccontare le nostre storie e rafforzare i legami che ci uniscono. Il futuro del vino si scrive insieme, e noi siamo pronte a farlo».
Il Forum ha visto la partecipazione online di rappresentanti delle associazioni femminili del vino di diversi Paesi. Moderate dalla giornalista e delegata del Lazio Manuela Zennaro, ognuna ha portato la propria visione sui cambiamenti in atto nel settore, mettendo in evidenza l’importanza di collaborazioni transnazionali, il ruolo delle donne nel guidare nuovi modelli di leadership inclusiva, particolarmente rilevante nei mercati emergenti. Hanno partecipato Cristina Pandolfi (A.MU.V.A. – Argentina), Jane Thomson (Fabulous Ladies’ Wine Society – Australia), Heidi Schrock (11 Frauen und ihre Weine – Austria), Susana Ochoa Vega (Canadian Women’s Wine Association), Cristina Alvarez Gonzalez (MUV Chile), Michelle Liu (Women in Wine & Spirits Award – Cina), Sanja Muzaferija (Women on Wine – Croazia), Tamara Gvaldze (Georgian Association of Women Winemakers), Trixi Bannert (Vinissima – Germania), Nicky Grandorge (New Zealand Women in Wine), Carmen Robatty Abrill de Moquillaza (Las Damas del Pisco – Cile) e Melanie Pfister (past president Femme de Vin – Francia).
Durante il Forum sono stati presentati da Roberta Gabrielli di Nomisma Wine Monitor i dati più significativi che fotografano la realtà del settore.