Lungarotti, i musei del vino e dell’olio
Giorgio Lungarotti, assieme alla moglie Maria Grazia, fu pioniere nella comprensione che il binomio vino-cultura avrebbe potuto rappresentare la chiave di volta per promuovere il territorio umbro e renderlo ancor più attraente dal punto di vista turistico. Grazie alla lungimiranza, all’impegno e allo spirito visionario di questa coppia illuminata, oggi Torgiano può vantare un paesaggio agricolo curato e preservato, un’architettura urbana filologicamente restaurata e resa funzionale alle esigenze di una moderna accoglienza, e due percorsi museali ormai noti in tutto il mondo, fondati su una ricerca storica, archivistica e museografica di esemplare rigore.
Nata nel 1987 per volere dei coniugi Giorgio e Maria Grazia, la Fondazione Lungarotti Onlus è attiva da oltre 30 anni nella promozione della cultura del vino dell’olio e nella tutela del patrimonio artistico e dei “mestieri d’arte” della tradizione umbra. A Torgiano, in particolare, la Fondazione gestisce le attività del Museo del Vino (MUVIT) e del Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) e cura mostre, eventi e pubblicazioni.
Il Museo del Vino di Torgiano (MUVIT)
Inaugurato a Torgiano nel 1974, il Museo del Vino (MUVIT) nasce per far dialogare vino e arti decorative. Giudicato tra i più interessanti e completi al mondo e definito dal New York Times come “il migliore in Italia” per la qualità delle collezioni artistiche, si snoda lungo 20 sale situate all’interno del monumentale Palazzo Graziani-Baglioni, dimora estiva gentilizia del XVII secolo.
In mostra, oltre tremila manufatti esposti secondo criteri museografici rigorosi e scientifici. Reperti archeologici, attrezzi e corredi tecnici per la viticoltura e la vinificazione, contenitori vinari in ceramica di età medievale, rinascimentale, barocca e contemporanea, incisioni e disegni dal XV al XX secolo, testi di viticoltura ed enologia, manufatti d’arte orafa, tessuti ed altre testimonianze documentano l’importanza del vino nell’immaginario collettivo dei popoli che hanno abitato, nel corso dei millenni, il bacino del Mediterraneo e l’Europa continentale. Manufatti dal MUVIT partecipano continuamente a mostre in Italia – hanno rappresentato la storia del vino italiano all’Expo di Milano – e all’Estero, da New York a Shanghai, Tokyo, Osaka, Kyoto, Mosca, Bordeaux.
Il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO)
Creato da Maria Grazia su desiderio di Giorgio e inaugurato nel 2000, il Museo dell’Olivo e dell’Olio di Torgiano (MOO) rappresenta una naturale evoluzione del MUVIT.
Ricavato da un antico molino ad olio e dalle abitazioni medioevali circostanti all’interno delle mura castellane, si articola in undici sale: un percorso affascinante che illustra le caratteristiche botaniche dell’olivo, le cultivar più diffuse in Umbria, le tecniche tradizionali e d’avanguardia di messa a coltura e di estrazione dell’olio, la storia e l’evoluzione delle macchine olearie, ma anche gli usi e le valenze simboliche, propiziatorie e curative attribuite all’oro verde nel corso dei secoli. Particolarmente interessante, la sezione archeologica e quella “Olio come luce”, con una vasta collezione di lucerne a olio dall’età classica alla neoclassica.
“Arte e vino sono un connubio che da sempre caratterizza l’identità di Lungarotti – sottolinea Chiara Lungarotti – a partire dall’impegno della Fondazione nel gestire i Musei di Torgiano, dedicati alla millenaria cultura dell’olio e del vino, fino alle collaborazioni con artisti contemporanei. Una contaminazione che assieme ai nostri vini ci permette di esportare nel mondo anche la storia e la cultura dell’Umbria e del Mediterraneo”.
Simbolo di questa contaminazione è l’opera “Triple Twist” dell’artista Beverly Pepper, americana ma umbra di adozione. Installata nel 2019 in uno spazio esterno della cantina di Torgiano, affinché fosse fruibile a tutti, la scultura è un inno alla vite, alla vita e all’amicizia: un obelisco di marmo di Carrara, alto sette metri, che svetta in una triplice torsione proiettata verso il firmamento a spirale per evocare la dualità della vite, sempre protesa verso l’alto ma anche ben radicata nella terra da cui trae energia e linfa vitale. Nei tre volumi si coglie il richiamo alle tre donne della famiglia Lungarotti, autentiche colonne portanti del gruppo che, con un’inarrestabile voglia di fare e con una duttilità tutta femminile, ogni giorno lavorano per conservare, sviluppare e innovare l’azienda nel rispetto della tradizione e delle proprie radici.
Oltre ad essere territorio vocato all’eccellenza enologica, Torgiano è uno splendido borgo, meta ideale per soggiorni rigeneranti immersi nella natura generosa dell’Umbria. Proprio sulla collina che da Torgiano va verso Brufa, Lungarotti ha creato un agriturismo tra vigneti e uliveti, per offrire una full immersion nella dimensione rurale e autentica della tenuta, in uno scenario paesaggistico di grande suggestione. Poggio alle Vigne è un casolare del XVII secolo ristrutturato, composto da dieci appartamenti curati nei minimi dettagli, per soggiorni rilassanti, circondati dai profumi e dai suoni della natura. Per un’esperienza ancora più intima, gli ospiti potranno scegliere Il Poggiolo, un romantico nido tra i vigneti ricavato dall’attento recupero di un annesso rurale. Il posto ideale per una vacanza in coppia.
L’offerta esperienziale di Lungarotti si completa con la possibilità di degustare i vini accompagnandoli alle proposte gastronomiche dell’Enoteca della Cantina e dell’Osteria del Museo, due tappe del gusto che hanno in comune l’intento di valorizzare la cucina del territorio. Situata all’interno della cantina di Torgiano, l’Enoteca della Cantina è un’autentica mecca per gli appassionati di vino: qui si viene per degustare ed acquistare tutta la gamma dei prodotti Lungarotti ma anche per assaggiare le pietanze della migliore tradizione umbra. All’Osteria del Museo, che si trova nel centro di Torgiano a fianco del Museo del Vino, si servono prevalentemente taglieri di salumi e formaggi e prodotti tipici locali, accompagnati dai vini Lungarotti.
Inclusa da Wine Spectator da oltre dieci anni tra le migliori cantine d’Italia chiamate a partecipare a “OperaWine”, oggi Lungarotti è l’esempio concreto di come la valorizzazione di un territorio non passi solo dalla viticoltura di qualità, ma anche dalla capacità di costruire intorno al vino un circuito virtuoso fondato su ospitalità d’eccezione, tutela e valorizzazione del patrimonio storico e culturale, difesa della biodiversità ed esperienze autentiche a contatto con la natura.