Corsica, la montagna incastonata nel Mediterraneo
La viticoltura corsa vanta una storia millenaria: furono addirittura i fenici nel XII secolo a.C. a estendere la già esistente superficie vitata, a insegnare alle popolazioni locali le tecniche di vinificazione e a sviluppare il commercio del vino.
La produzione conobbe un ulteriore sviluppo all’epoca romana, ma determinanti furono i contributi dei pisani e dei genovesi che nel tardo medioevo introdussero vitigni italiani come il niellucciu (sangiovese) e il vermentino, le varietà tutt’oggi di gran lunga più coltivate nell’isola assieme allo sciaccarellu (mammolo). La conquista da parte dei francesi nel 1769 segnò un’altra tappa importante: i nuovi sovrani potenziarono gli impianti e diedero ulteriore impulso alle esportazioni. Lo stesso imperatore Napoleone Bonaparte crebbe in una famiglia di produttori di vino e contribuì a sua volta a promuovere con entusiasmo i vini della sua terra natìa.
La Corsica vanta oggi ben 9 AOC e annovera oltre 40 differenti varietà di uve coltivate, gran parte delle quali autoctone con prevalenza di bacche nere. Le due grandi denominazioni comunali che prevedono nel disciplinare la produzione di vini secchi di tutte le tipologie di colore sono Patrimonio e Ajaccio, la prima dislocata subito a ovest di Bastia, la seconda intorno all’omonimo capoluogo. Seguono cinque denominazioni Corse-Villages e la più generica Vin de Corse che include tutto il restante territorio dell’isola. L’AOC Muscat du Cap Corse completa il quadro con rinomati vini dolci naturali in cui la fermentazione del mosto viene interrotta dall’aggiunta di alcool che permette la conservazione di un residuo zuccherino non fermentato. Tra i cosiddetti Vins de Pays meritano inoltre una menzione la IGP Ile de Beauté e la mitica denominazione Rappu che contrassegna rinomati passiti scuri ottenuti da uve prevalentemente rosse.
La Corsica è l’isola più montagnosa del Mediterraneo e questa sua anima rocciosa emerge con forza nella straordinaria mineralità dei suoi vini. La mitezza del clima mediterraneo, gli impervi pendii e le intense raffiche di vento che spirano da nord conferiscono al territorio una forte tipicità, amplificata da un singolare mosaico geologico. Nel settentrionale lembo di Cap Corse i suoli sono principalmente scistosi, mentre a scendere troviamo dapprima terreni calcarei e argillo-calcarei, poi sabbiosi lungo tutta la costa orientale e infine granitici nell’ampio bacino viticolo del sud-ovest. L’altezza media delle vigne si attesta sui 300 metri, ma sono molto diffusi anche i cosiddetti impianti “eroici” di alta quota dove gli impervi declivi consentono di combinare potenza e freschezza.
Ci soffermiamo sulle caratteristiche delle due AOP comunali e delle due tipologie passite che sintetizzano le migliori peculiarità dell’enologia isolana, dopodiché andiamo a degustare una strepitosa espressione della generica denominazione Vin de France che ogni appassionato dovrebbe assaggiare almeno una volta nella vita.
AOP Ajaccio
Da uve vermentino, talvolta assemblate a percentuali minori di ugni blanc, la limitata produzione di bianchi si caratterizza per il suggestivo colore giallo brillante dai riflessi dorati e le vivaci fragranze floreali, abbellite da sfumature agrumate con pompelmo in bella evidenza. Il palato è denso, untuoso e morbido, con un quadro aromatico in grado di spaziare dalla frutta bianca all’uva spina. La generosità dei profumi lo indica per semplici piatti di pesce alla griglia o al forno.
Meno diffusi degli omologhi rossi, i rosati presentano un fulgido vestito rosa fucsia e un naso molto esuberante con note floreali di rosa e sentori fruttati di ribes rosso e ciliegia. La vibrante acidità apporta freschezza al sorso gustoso, appagante ed equilibrato che sposa magnificamente i molluschi di mare.
I rossi si connotano per il fascinoso tessuto rosso rubino intenso, su cui si schiudono eleganti e complessi bouquet di violetta, frutta rossa, spezie e tabacco. La struttura tannica delicata puntella un assaggio scorrevole in cui prevalgono i sapori selvatici delle piccole bacche di bosco. Si esaltano a tavola con carni rosa alla griglia e piccola selvaggina.
AOP Patrimonio
La ricchezza aromatica dei bianchi da vermentino in purezza trova uno splendido bilanciamento nella freschezza e nell’acidità del sorso. All’olfatto è un tripudio di camomilla, frutta esotica, agrumi, menta e origano, impreziositi da nuances minerali e dalla vena sapida che richiama i profumi del cristallino mare circostante. Il connubio con crostacei e frutti di mare si rivela sempre impeccabile.
I rosati sono ottenuti prevalentemente da uve niellucciu vinificate in rosa. Il colore rosa lampone intenso anticipa l’effluvio pulito, intenso ed espressivo della frutta rossa matura, abbellita da toni speziati e da una fresca nota minerale. Densi e generosi, rinfrancano il palato con sfacciata piacevolezza e invitano alla beva estiva con piatti semplici in salsa di pomodoro.
Il vitigno autoctono niellucciu gioca il ruolo del leone anche nei rossi e in questa versione incarna alla perfezione il carattere sanguigno e misterioso degli abitanti dell’isola. Profondi, freschi e carnosi, robusti ma al contempo elegantissimi, si presentano al calice con un colore rubino intenso e al naso con profumi di lampone e amarena sotto spirito, intarsiati da sentori balsamici di finocchietto e rosmarino. Nitidi sapori di frutti di bosco e gariga avvolgono morbidamente il palato, mentre la graduale aerazione allarga lo spettro sensoriale a reminiscenze di concia, tabacco, pepe bianco e sale marino. Fantastici con brasati di carni dal pronunciato aroma selvatico.
AOP Muscat du Cap Corse
Da uve muscat blanc à petits grains, si presentano nel calice con un bel colore dorato, generalmente pallido ma in alcune versioni più profondo, e regalano al naso inebrianti profumi di agrumi, litchi e frutta candita, associati a una nuance speziata di cannella. L’attacco morbido introduce una materia fine, densa e dolcemente fruttata, la cui lunghezza in bocca ne fa compagni ideali di foie gras e sorbetti.
IGP Rappu
Simboli enoici dell’isola, questi vini liquorosi nascono da blend di grappoli muscat à petit grain, niellucciu e malvoise vendemmiati tardivamente. Il colore rosso mogano tendente all’aranciato innesca un itinerario emozionale di grande finezza e complessità che parte dall’ampio bouquet – in cui si susseguono profumi di rosa canina appassita, mela cotogna, prugna cotta, frutta candita e chiodi di garofano – e si completa con il sorso caldo e setoso, piacevolmente abboccato ma senza concessioni a sfumature sdolcinate. La formidabile persistenza aromatica li designa ideali compagni a tavola di formaggi stagionati e dessert al cioccolato fondente.
Général de la Révolution Blanc – Domaine Abbatucci
La ‘maison’ corsa Comte Abbatucci, situata a più di 100 metri di altitudine nell’entroterra di Ajaccio, ha preservato i più antichi vigneti della Corsica e prosegue l’opera di valorizzazione degli innumerevoli e tipici vitigni autoctoni, lavorando con criteri biodinamici, vendemmie manuali e oculato dosaggio del legno in cantina. Biancone, paga debiti, riminese, vermentino, carcajolo e rossola brandisca sono le sei varietà che danno vita a questa splendida cuvée bianca dal nome importante legato al ruolo di primo piano che l’antenato Jean-Charles rivestì all’epoca della rivoluzione napoleonica. La ricchezza quasi burrosa del vino è splendidamente bilanciata da freschezza e acidità; al naso prorompe un effluvio di frutti bianchi (pesca e melone), agrumi (arancia e lime), rosa canina, timo e latte di mandorla; la notevole persistenza aromatica è infine impreziosita da note minerali e iodate.