Anime e vino: Pollon, Stella della Senna e Paul

Il vino appare nei cartoni animati in diversi modi. Continua il viaggio di oscarwine a caccia di citazioni negli anime giapponesi.

Pollon e Dioniso

Sembra Talco ma non è, serve a darti l’allegria!”. Ricordate chi pronunciava la frase più equivoca dei cartoni animati anni Ottanta? È Pollon (Poron in originale), la figlia del dio Apollo che cerca a sua volta di ascendere all’Olimpo come divinità. Nelle 46 puntate dell’anime tratto dal manga shōjo firmato da Hideo Azuma, vista l’ambientazione non poteva mancare Dioniso, il dio del vino, rappresentato come un signore rubizzo che indossa sempre occhiali scuri, intento a bere e a fare balletti che terminano quasi sempre con un suo spogliarello e nudo integrale. Due curiosità: la siglia italiana di Pollon è stata composta da Piero Cassano dei Matia Bazar mentre il doppiatore di Dioniso è Luca Biagini, noto per aver prestato la voce a John Malkovich, Michael Keaton in Batman, Hugo Weaving (Elrond nella saga cinematografica della Terra di Mezzo) e Bruce Willis ne L’esercito delle 12 scimmie del visionario Terry Gilliam. Altra nota: Poseidone, dio del mare e zio di Pollon, porta alla cintola una bottiglia di sakè.

Torniamo a parlare di rivoluzione francese, già toccata quando scrivemmo di Lady Oscar. Questa volta, ci dedichiamo all’interpretazione di quel periodo storico data da ne “Il Tulipano Nero – La Stella della Senna” (in originale “La Stella della Senna”) serie televisiva giapponese del 1975, arrivata in Italia nove anni dopo proprio sulla scia del successo sugli schermi tricolori di Lady Oscar (in realtà in Giappone avvenne il contrario). Altra curiosità, Akio Sugino, character design della serie (e di anime di successo quali Occhi di gatto, Rocky Joe e Jenny la tennista, per citarne alcuni), fu di ispirazione a Shingō Araki, che realizzò Lady Oscar. Venendo al vino, a parte dei rossi serviti in coppe da champagne, c’è anche confusione sulle bottiglie. Perfette quelle che si vedono alla tavola dei nobili ma che ci fa un fiasco di Chianti tra i briganti? Forse italiani in trasferta?

Chiudiamo con “Il fantastico mondo di Paul”, anime di genere fantastico di 50 episodi prodotto dallo Studio Tatsunoko, quello delle serie di Time Bokan e di uno dei trittici nipponici di animazione fra i più amati in Italia: Kyashan, Tekkaman e Hurricane Polimar. La struttura della serie è elementare. In ogni puntata, Paul, un ragazzo di tredici anni circa, e i suoi amici vengono catapultati nel Paese delle meraviglie, dove la loro amica Nina è prigioniera del diavolo Belt Satan. Uno degli oggetti o dei temi protagonisti a inizio puntata, quando Paul è ancora sulla terra, sarà poi l’aspetto del luogo o del popolo con cui il ragazzo entrerà in contatto nella dimensione alternativa. Purtroppo, di enoteche non c’è traccia nei 50 episodi – a quanto pare nel paese di Paul non si beve – e l’unica citazione è nella sigla, quando il gruppo di Paul finisce in un singolare bicchiere di un gigante, immerso nel vino.

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