Anime e vino: Calendar Men, Saint Seiya e Zaffiro
Torniamo a parlare dei cameo del vino negli anime e del loro ruolo, a volte fondamentale, in alcune storie.
Apertura dedicata a Calendar Men (in originale Yattodetaman), anime del 1981 della Tatsunoko (casa che annovera tra i vari successi prodotti Kyashan, Hurricane Polymar e Tekkaman, amatissimi in Italia), quinta serie legata al ciclo Time Bokan. Nell’adattamento italiano i nomi sono stati stravolti, molti associati al tema del calendario (Beppe Domani, Tina Ieri, famiglia Settimana, Principesse Lunedì e Domenica e tanti altri) il più comico dei quali è un Nando Martellotti che fa il verso al mitico Nando Martellini, il telecronista Rai che raccontò il successo dell’Italia a Spagna ’82. Il vino compare durante i pranzi arrangiati fra imbrogli e altro dalla famiglia Settimana mentre nell’episodio 30 (Il regno del cosmo pavone) vediamo la società del futuro – dalla quale provengono i protagonisti – impigrita e indolente, dove gli adulti indugiano spesso nel vino.
Passiamo da uno scenario che ricorda un mondo romano trasferito migliaia di anni nel futuro a un anime ambientato ai tempi nostri, in terra di Grecia: I cavalieri dello Zodiaco (Saint Seiya). Anche qui, come avvenuto in Calendar Men, ci troviamo di fronte a un adattamento che ha ribattezzato oltre al titolo praticamente tutti i protagonisti (uno stravolgimento inspiegabile). Tra questi, Gemini (in originale Saga), cavaliere d’oro dei gemelli, che nella serie compare quasi sempre nelle vesti del Gran Sacerdote (del quale ha usurpato il ruolo, uccidendolo), facendosi chiamare Arles. A differenza dei mega cattivi degli anime che bevono vino da calici improbabili costellati di spuntoni, vediamo Saga utilizzare un bicchiere pacchiano ma non impossibile da tenere in mano.
Da Saga, uomo dalla doppia personalità, alla “Principessa Zaffiro” (il “Cavaliere del nastro” in originale), eroina dalla “doppia sessualità”, ideata dal dottor Osamu Tezuka (pochi sanno che il Maestro decise di laurearsi in medicina a causa di una grave micosi che lo colpì più volte durante la sua vita), al quale si deve anche la creazione di Astro Boy, prima serie d’ animazione andata in onda nella terra del sol levante. Sapphire è nata con un cuore tanto maschile quanto femminile, a causa del dispettoso angelo Choppy (Tink) che, dopo aver rubato un cuore da uomo allo spirito che li consegna alle anime dei nascituri, lo assegna a una bambina – la futura Zaffiro – che poco dopo ne riceve anche uno da donna. Così, per la prima volta, manga e anime nipponici affrontano il tema dell’identità sessuale in relazione al comportamento sociale. In realtà, l’angelo ha fatto un favore alla principessa, nata in un regno dove alle donne non è permesso di salire al trono che, invece, passerebbe al primo erede maschio di un alto nobile. Così, Zaffiro si finge uomo per anni, fino a quando, il giorno della sua incoronazione, la madre beve del vino mischiato a un potente siero della verità, rivelando il segreto (ma non spoileriamo il finale).
Quando si dice “in vino veritas!”