L’Abruzzo vitivinicolo del governatore Marsilio
Oscarwine ha incontrato Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, per parlare delle prospettive del settore vinicolo del territorio da lui amministrato.
Governatore, qual è la situazione import/export dell’Abruzzo?
“La vitivinicoltura abruzzese è passata da un valore delle esportazioni pari ad 89 milioni di euro nel 2009 a 187 milioni di euro nel 2020. Poi c’è stata, com’era immaginabile, una flessione negativa. Ferma restando la drammatica crisi del canale rappresentato da hotel, ristoranti e catering (HO.RE.CA), tuttavia, ottime risposte si sono avute nella grande distribuzione (soprattutto in Germania) e nell’e-commerce, realtà quest’ultima sempre più in crescita.”
Quali sono le iniziative dell’amministrazione volte ad aiutare il settore vitivinicolo?
“La nostra attività è legata a bandi specifici per il settore vitivinicolo, volti a ridistribuire i fondi comunitari e nazionali assegnati alla Regione ai fini dell’innovazione aziendale e la promozione delle produzioni sui mercati extracomunitari.”
L’impatto della pandemia sulla filiera della ristorazione e quindi anche del vino si è fatto sentire…
“Come accennavo prima, notevole è stato l’impatto sul canale HO.RE.CA., ovviamente dovuto alle chiusure rese necessarie per fronteggiare l’emergenza Covid per buona parte dell’anno 2020 e dall’inizio dell’anno 2021.”
Previsioni sull’estate?
“Grazie all’efficacia della nostra campagna vaccinale, possiamo confidare in un graduale recupero anche di questa tutt’altro che trascurabile fetta di mercato. Certo, non ci aspettiamo di ritrovare subito i numeri che avevamo prima della pandemia e il turismo internazionale è ancora una variabile difficile da quantificare. C’è poi l’incognita rappresentata dalla variante Delta e il pericolo di ulteriori mutazioni del virus a minacciare questo settore, ma siamo ottimisti: se non questa estate, ci sono ottime possibilità che dal prossimo anno si possa tornare alla normalità.”
Ha accennato a progetti di internazionalizzazione del vino abruzzese…
“Il nostro vino è già una realtà internazionale e sono continuamente allo studio dell’assessorato nuovi progetti e collaborazioni per aumentare la sua presenza all’estero. Il principale mercato, attualmente, è rappresentato dalla Germania, a cui segue quello Nord Americano (USA e Canada). Volano delle vendite è la DOC Montepulciano d’Abruzzo che rappresenta buona parte della produzione regionale, oltre ad essere la terza DOC italiana sempre in termini di produzione imbottigliata. Importanti crescite si sono realizzate nel 2020 sui mercati del Regno Unito e della Cina.”
Apriamo una parentesi personale. Le piace il vino? Abruzzesi a parte, quali sono i suoi preferiti?
“Sì, mi piace. Mio padre, da buon alpino abruzzese, mi ha trasmesso il gusto e il piacere di un buon bicchiere. Abruzzesi a parte, direi i friulani e tra quelli laziali le ottime produzioni del Casale del Giglio.”
Un ricordo, se lo ha, legato al mondo del vino, qualcosa che la ha colpita particolarmente.
“Ero molto giovane e mi trovavo in Sicilia per partecipare a un campo del Fronte della Gioventù. L’amico Basilio Catanoso, dirigente giovanile – che ancor prima di intraprendere la sua militanza politica e assumere importanti ruoli nelle istituzioni regionali e nazionali era impegnato come imprenditore agricolo – ci portò a visitare l’imponente tenuta familiare, che era accessibile dalle pendici dell’Etna. Dall’alto dell’ingresso mi trovai di fronte a uno spettacolo indimenticabile, una vera “cattedrale del vino”, una cantina di grandi dimensioni con tutto l’occorrente per la produzione artigianale del vino, comprese botti enormi sul fondo.”
Rimaniamo su vino e viaggi: crede che l’enoturismo possa diventare una leva per attirare nuovi flussi verso la regione?
“È un aspetto fondamentale per il futuro della vitivinicoltura abruzzese: affiancare una cultura enologica conosciuta e consolidata a un territorio unico al mondo è un obiettivo fondamentale. La ricettività riveste un ruolo importante che va curato e potenziato. Anche per questo il nostro impegno principale è il potenziamento delle infrastrutture, ogni angolo d’Abruzzo deve essere raggiungibile. Non serve avere dei veri e propri tesori se non possono essere fruiti.”
Ci sono attività/progetti in merito?
“Sì, ho avuto modo di confrontarmi spesso con l’assessorato competente e presto illustreremo progetti in grado di coniugare tradizione e innovazione per un rilancio forte della vitivinicoltura abruzzese.”
Un suo obiettivo per il settore vinicolo regionale
“Farlo tornare ai valori di qualche anno fa per cominciare, e poi – una volta ristabilita l’agognata normalità – far sì che le esportazioni tornino a crescere esponenzialmente.”