Le Donne del Vino per lo sviluppo della Calabria

L’ambiente e la sostenibilità per lo sviluppo della Calabria”, si chiama così l’evento promosso dalla delegazione locale delle Donne del Vino, in programma sabato 15 maggio, che vedrà gli interventi della geologa Liliana Ielasi, del tecnico botanico Carmen Gangale, dell’assegnista di ricerca Dipartimento A.G.R.A.R.I.A. Università degli studi di Reggio Calabria Souraya Benalia e della dirigente regionale Coldiretti Calabria Elvira Leuzzi; i lavori saranno coordinati dalla giornalista e sommelier Laura Pacelli. L’appuntamento sarà online e riprenderà un discorso molto caro alla delegazione, interrotto un anno fa a causa del lockdown.

Vincenza Alessio Librandi

Il tema dell’incontro – spiega Vincenza Alessio Librandi, delegata per la Calabria delle Donne del Vino e organizzatrice, insieme alle socie, della tavola rotonda – è lo stesso del 2020: l’ambiente. La nostra associazione è sensibile a questa tematica, strettamente legata nostra vita: il vigneto, il territorio, il rispetto per la natura, l’uva. Nel 2020, avevamo progettato un incontro in presenza al Museo del Bergamotto ma siamo state fermate dalla pandemia; oggi torniamo sul web con un appuntamento online.”

“Quando parliamo di ambiente – continua – non dobbiamo pensare solo alla terra ma anche al mare e alle coste che vanno rispettate e possono essere un volano per sviluppare un turismo legato alle aziende vinicole. Il “Vino in cambusa”, per esempio, è un progetto per far conoscere le nostre eccellenze, facendole acquistare a chi si ferma nei nostri porti: una volta tornati a casa cercheranno i nostri prodotti.

Le Donne del Vino calabresi hanno le idee chiare: ripartire dal turismo, creando nuove occasioni di promozione e posti di lavoro a favore del territorio: “Vorremmo mettere in risalto la Calabria sotto diversi punti di vista: i vini di qualità, i vitigni autoctoni, la Magna Grecia, i reperti archeologici e le bellezze naturali. In questo modo, si potrebbe sviluppare concretamente l’enoturismo, senza perdersi in giri di parole. Le Donne del Vino potrebbero organizzare dei percorsi in ogni città e, al tempo stesso, promuovere gite per i loro concittadini in altre realtà della Calabria. In questo modo si creerebbe uno scambio intercittadino, un turismo circolare e destagionalizzato: sarebbero i calabresi i primi a riscoprire il loro territorio e a viverlo. Per non parlare dei vantaggi per i turisti che troverebbero una rete di accoglienza capillare e ben organizzata a loro disposizione.

Non può mancare un pensiero al Covid e alle sue ripercussioni sul settore: “Le produttrici hanno vissuto un momento di grandissima difficoltà. La pandemia ha colpito a livello umano, sociale e professionale con il mercato penalizzato fortemente dalle varie chiusure. La vendita ai privati, il web e le esportazioni non sono bastate per parare il colpo. Noi donne siamo forti, ci riprendiamo e andiamo avanti. Adesso ripartiamo con entusiasmo, sperando che la ristorazione e il turismo riprendano e che si possano fare eventi, degustazioni e attività di promozione in presenza. Un bilancio? Potremo farlo ai primi di gennaio 2022, dopo le festività natalizie.

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