Valdobbiadene, al via il protocollo viticolo 2021
È stata presentata oggi l’undicesima edizione del Protocollo Viticolo del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG. Il documento è sottoscritto da una commissione di esperti presieduta dal Consorzio di Tutela e distribuito ai soci per promuovere e salvaguardare il territorio di produzione e la bellezza del suo paesaggio. Obiettivo del Protocollo Viticolo fin dalla sua prima edizione è quello di favorire un minor impatto ambientale della gestione del vigneto, grazie alla riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari e alla corrispondente integrazione di pratiche agronomiche più rispettose del territorio e del paesaggio. Un impegno che cresce, si affina e si evolve per rendere l’agricoltura del territorio sempre più sostenibile.
“Il Protocollo Viticolo è un documento d’indirizzo per i viticoltori che anno dopo anno si perfeziona grazie alla conoscenza e alla ricerca delle migliori pratiche agricole possibili sul nostro territorio. – dichiara Innocente Nardi, Presidente del Consorzio di Tutela – Vogliamo superare il semplice elenco di sostanze consigliate per la gestione del proprio vigneto, ma consegnare nelle mani dei nostri soci un vero e proprio vademecum in grado di supportarli efficacemente e indirizzarli verso pratiche sempre meno impattanti. I risultati dell’azione di sensibilizzazione si misurano anche grazie all’aumento degli associati che hanno ottenuto la Certificazione S.Q.N.P.I. (Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata). Ad oggi le aziende associate certificate sono 114, erano 35 nel 2019”.
Per una lettura agevolata del Protocollo in ogni capitolo sono state evidenziate le molecole utili a risolvere i problemi più comuni fronteggiati dal viticoltore. A queste segue un elenco facilmente consultabile di prodotti in vendita, infine, sono messi a disposizione articoli di approfondimento sui temi più urgenti in ambito di difesa dalle malattie e dagli insetti più aggressivi nella Denominazione, ad esempio: mal dell’esca, flavescenza dorata, cocciniglia farinosa. Infine, si insiste sull’adozione di metodi di gestione più compatibili con la salubrità del vigneto, come la confusione sessuale e lo sfalcio delle erbe.
Il Protocollo Viticolo mantiene una delle funzioni principali ovvero mettere l’agricoltore nelle condizioni di scegliere quali metodi utilizzare per la gestione del vigneto, che siano chimici oppure biologici, in base alle reali esigenze della vite e del campo in ogni momento. A questo fine sono attivi da tempo strumenti tecnici e tecnologici di raccolta dati che fotografano costantemente la situazione del vigneto (uso di capannine metereologiche, diffusione di bollettini agronomici ai soci, ecc). La situazione dei vigneti è trasmessa dal Consorzio ai viticoltori perché scelgano l’azione più adatta da operare in campo, mantenendo il più basso impatto ambientale.