blues & wine awards

Presentata la XXIII edizione dei Blues & Wine Awards

Due giorni di eventi per la XXIII edizione dei Blues & Wine Awards, i premi legati al Festival organizzato dal musicista e grande esperto di vino Joe Castellano. Grande musica dal vivo, otto vini finalisti, tre premi per l’olio di qualità e quindici riconoscimenti ad artisti, giornalisti, produttori, enologi, scienziati e cultori dell’enogastronomia italiana. Si parte il 21 febbraio con il Symposio, la consueta cena degli Amici del Festival dedicata alle antiche Osterie presso “Al Cacciatore” di Castrofilippo (Agrigento).

Il 22 Febbraio alle 10.30 si aprirà il XX Convegno di Ampelografia alla Fondazione Leonardo Sciascia di Racalmuto, dedicato alla storia dello zolfo nella Provincia di Agrigento. Evento clou, sempre il 22 alle 19:30, il Gran Gala del Vino e della Musica, che illuminerà l’elegante Castello Ducale Colonna di Joppolo Giancaxio (AG).

Due diversi Blues & Wine Awards Platinum sono previsti quest’anno per la musica, il primo dei quali è dedicato al “Re del Soul” Mr. Solomon Burke, che proprio alcuni mesi prima della consegna dell’Award 2010, scomparve per un malore sul volo aereo tra Los Angeles ed Amsterdam. Alla sua amata figlia Justice Melanie il grande onore di ritirare il riconoscimento, ricordando anche il grandissimo e fraterno legame che univa Burke a Castellano. L’altro premio andrà ai fratelli siciliani Carmelo e Michelangelo La Bionda, pionieri della disco-music italiana ed internazionale.

Durante l’evento verrà presentato in anteprima il libro di Joe Castellano “Per una vera storia del Nero d’Avola” che ripercorre le origini misteriose del vitigno principe di Sicilia.

JOE CASTELLANO

“Mentre creavo le pagine del libro ho notato, a poco a poco, che fautore di quell’opera dedicata al vino, alla fine fosse stato sempre il mio Blues. – dice Joe Castellano – Ricollegare tassello per tassello questa storia, è stato anche ripercorrerla in chiave archeologica e socio-antropografica. È stata per me un’emozione incredibile, che alla fine ha ricongiunto questa storia a quella della mia vita, della mia amata contrada Noce di Racalmuto e di meravigliosi amici, tra i quali anche un maestro come Leonardo Sciascia.”

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