Benvenuto Brunello, la valutazione dell’annata 2020
Quasi cento giornalisti ed esperti da 10 Paesi e più di 2500 partecipanti tra operatori dell’hotellerie e della ristorazione, sommelier e appassionati italiani e stranieri accorsi a Montalcino nelle tre giornate che hanno visto i produttori in presenza al Chiostro di Sant’Agostino per l’anteprima del Brunello 2020. Sono i numeri di Benvenuto Brunello, l’evento di punta del Consorzio che ha chiuso la 33^edizione a cui hanno aderito 126 aziende per un totale di oltre 500 etichette in degustazione: dal Brunello in debutto sui mercati dal 1° gennaio 2025 alla versione Riserva 2019, dal Rosso di Montalcino 2023 fino al Moscadello e al Sant’Antimo. La piastrella celebrativa della vendemmia 2024 è stata firmata quest’anno dal regista pluripremiato Ferzan Ozpetek.
Per il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci: “La nuova formula della manifestazione che ha riportato i produttori in presenza ha registrato un grande successo sia tra i visitatori che tra le aziende stesse. Benvenuto Brunello punta ad accrescere sempre di più il posizionamento di evento-contenitore della denominazione che, attraverso il Brunello, consolida la propria attrattiva verso gli addetti ai lavori e ai winelover”.
Una annata “Accattivante, brillante, succulenta”, versatile e vocata all’invecchiamento che conferma il giudizio di una vendemmia a 5 stelle, le ultime attribuite anticipatamente sulla base dei parametri meteoclimatici e di consistenza e sanità delle uve. Sono le tre parole chiave che descrivono sinteticamente il Dna del Brunello di Montalcino 2020, il vintage in anteprima a Benvenuto Brunello che si prepara a entrare sui mercati il 1° gennaio 2025. L’interpretazione rappresentativa dei vini della denominazione emerge da “Brunello Forma”, il nuovo progetto di proprietà del Consorzio presentato al Teatro degli Astrusi nel corso della terza giornata dell’evento.
Da quest’anno, infatti, l’ente consortile del vino principe della Toscana mette in campo un innovativo ed esclusivo modello di valutazione della personalità dei vini in base alle diverse vendemmie tarato specificamente sul Sangiovese di Montalcino. Obiettivo: analizzare l’annata secondo canoni non più quantitativi (le stelle) e autoreferenziali ma qualitativi e stilistici che derivano dalla forte interazione tra vitigno, cambiamento climatico e vino, considerando anche la grande eterogeneità del territorio in termini di esposizione, altitudine e suoli.
Uno studio complesso che ha visto all’opera membri del Consorzio, un team di esperti climatologi e professionisti dell’high tech farming della società Copernico e un panel di degustazione internazionale composto da 8 Master of Wine (MW): Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi per l’Italia, Madeleine Stenwreth (Svezia), Justin Knock (UK), Michelle Cherutti-Kowal (UK), Tracey Dobbin (Francia), Frank Roeder (Germania) e Philip Goodband (Usa). Dai tasting alla cieca condotti su 57 campioni di Brunello di Montalcino 2020 imbottigliati e certificati Docg, esaminati in connubio con i dati climatici dei diversi areali di provenienza, sono emerse 456 note di degustazione più le 8 note finali di sintesi dell’annata elaborate singolarmente da ciascun MW. Un osservatorio che ha permesso di arrivare a un’unica nota di degustazione qualitativa del Brunello di Montalcino 2020.
L’annata 2020 rivela una notevole enfasi su espressioni di frutto maturo e complessa nella maggior parte dei campioni, spesso stratificati con sfumature floreali. Il piacevole equilibrio tra intensità fruttata e struttura, suggerisce che questi vini non solo sono espressivi ora, ma mostrano anche potenziale per un ulteriore sviluppo. Complessivamente, le note del panel enfatizzano una visione positiva sull’annata 2020 del Brunello di Montalcino. Sebbene già accessibili, molti di questi vini dovrebbero acquisire ulteriore complessità e armonia con l’invecchiamento in cantina, rendendoli adatti sia per il consumo attuale che per un potenziale di invecchiamento a lungo termine.