Tenuta Casenuove, il cuore nobile del Chianti Classico
Siamo a Panzano, borgo toscano nel cuore della zona del Chianti Classico. La protagonista di questa storia è Tenuta Casenuove, azienda vinicola certificata biologica dal 2022, che si estende per 120 ettari sulle colline circostanti, la cui sede è ospitata in un’elegante villa risalente al diciassettesimo secolo, forse addirittura prima. Una cantina con una forte identità del territorio e dei suoi vini, nella volontà del suo proprietario dal 2015, l’imprenditore francese Philippe Austruy, collezionista di opere d’arte, e del suo direttore, l’agronomo fiorentino Alessandro Fonseca.
Una realtà profondamente rivisitata nelle vigne e nell’ospitalità (sette le sue eleganti e silenziose camere, in linea con la cifra identitaria della cantina) per volere dell’attuale proprietario, nel rispetto dell’architettura originaria del luogo: ove possibile sono stati recuperati e restaurati gli elementi interni della dimora quali infissi, finestre, porte interne e travi. Tenuta Casenuove, che dispone inoltre di un’area benessere e una piscina affacciata sulle colline, è però anche un’opera d’arte, voluta così da Philippe Austruy: ogni anno artisti di fama internazionale vengono invitati nella dimora per creare sculture, pezzi unici, presenti nei giardini della villa.
Sono trenta attualmente gli ettari vitati, posti a circa quattrocento metri sul livello del mare. La conduzione della cantina è in mano a un team di giovani enologi emergenti, guidati dal direttore Alessandro Fonseca, che comprende anche Cosimo Casini e Maria Sole Zoli. Un mosaico di terreni di arenaria, calcare, galestro e galestro rosso ed un clima tipicamente mediterraneo, con estati calde e secche e inverni freddi e generalmente piovosi con un’escursione termica importante tra il giorno e la notte, formano un connubio ideale per varietà quali Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Canaiolo e altri vitigni autoctoni.
Cinque le etichette prodotte, a cui si aggiungono olio e grappa, oltre all’IGT Toscana Bianco Ansonica Scoglio Nero, per uve provenienti dall’Isola del Giglio. Il primo dei quattro rossi, l’IGT Toscana (blend di Merlot e Sangiovese che affina per quasi tre anni in bottiglia dopo un “elevage” di 12 mesi in legno), si presenta già interessante e profondo. Il Chianti DOCG viene declinato in tre diverse proposte, che si differenziano sia per durata dell’invecchiamento che per tecnica di vinificazione in cantina.
Il Classico (90% Sangiovese con piccole percentuali di Merlot e Cabernet Sauvignon), viene vinificato in vasche di cemento a temperatura controllata e riposa per 6 mesi in bottiglia dopo un anno di affinamento in un mix di grandi botti di rovere e serbatoi di cemento. La Riserva è un Sangiovese in purezza frutto di una prima selezione in vigna e di un invecchiamento di dodici mesi piuttosto diversificato, tra grandi botti, barriques nuove ed usate e cemento, al quale seguono due anni di attesa in bottiglia prima della commercializzazione.
La Gran Selezione (denominazione istituita dal Consorzio Chianti Classico nel 2014 per indicare i vini di eccellenza) è il prodotto di punta della cantina. Proveniente anch’esso da uve 100% Sangiovese dei terreni più pregiati della tenuta, il vino invecchia per 20 mesi in botte grande e per almeno altri 36 in bottiglia. Il risultato è l’apice dell’espressione del vitigno toscano in questo territorio, particolarmente rotondo e maturo nella sua complessità.
La produzione si completa con un rosato frizzante, lo Ziik, sempre Sangiovese in purezza che riposa quattro mesi sui lieviti prima dell’imbottigliamento.
L’asticella qualitativa di Tenuta Casenuove è indubbiamente posta molto in alto, fortemente identitaria della zona di produzione e di importante personalità per la cantina, che ha decisamente trovato una strada maestra, a conferma di una cura in vigna e una produzione attente e competenti.
Photo credits: Stefano Casati